Roccascalegna, campo di grano e vigneto distrutti dai cinghiali

La desolante "aratura" è avvenuta a 200 metri dal famoso castello medievale. Il sindaco Giangiordano: «E' una battaglia persa: quando i vigneti sono carichi di grappoli d'uva, riescono ad abbattere anche i paletti di cemento per far abbassare i filari»

ROCCASCALEGNA. Basta una foto per raccontare, più di tante parole, ciò che avviene quotidianamente nella zona Vallone, 200 metri dal famoso castello medievale di Roccascalegna (Chieti): così un branco di cinghiali ha ridotto un terreno seminativo a grano e un vigneto. L'atteso raccolto rimarrà solo speranza. La caratteristica "aratura" è avvenuta nei giorni scorsi e non è l'unica a Roccascalegna, così come non è l'unica in un ampio territorio abruzzese. I danni all'agricoltura causati dai cinghiali sono una voce in passivo di non poco conto nel bilancio di fine anno di un'azienda agricola. «La foto l'ho fatta dal mio ufficio in Comune», dice il sindaco Domenico Giangiordano che aggiunge: «Questa con i cinghiali è una battaglia persa; sono animali, tra l'altro, intuitivi: quando i vigneti sono carichi di grappoli d'uva, riescono ad abbattere anche i paletti di cemento per far abbassare i filari. Ma queste son cose che, oltre alla pericolosità per l'uomo, non interessano a chi ha l'obbligo di prendere decisioni in merito». (m.d.n.)

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