Gli scavi in piazza San Giustino

CHIETI

Ruderi riaffiorano sotto piazza San Giustino

Il ritrovamento consegna alla città altri reperti di un patrimonio rimasto per secoli sotto terra

CHIETI. Un arco in mattoni di non precisata epoca di appartenenza è emerso ieri durante gli scavi per i lavori di riqualificazione di piazza San Giustino, a Chieti. Un ritrovamento che riconsegna alla città altri reperti di un patrimonio rimasto per secoli sotto terra. Si tratta di una sorpresa per la squadra che scava: infatti, l'analisi geofisica ground penetration radar (Gpr) redatta nel maggio scorso dal geofisico Fabio Colantonio, concordata con il Comune e la soprintendenza di Chieti, aveva evidenziato la presenza strutture urbanistiche nel sottosuolo paragonabili a dei portici e pavimentazioni. A una profondità di oltre un metro, ieri è emersa una porzione di arco: in gran parte sotterrato, si intravede un vano con una volta a botte alta circa nove metri, larga 6. Saranno le suvvessive rilevazioni affidate alle archeologhe della soprintendenza a stabilire a quale epoca sia databile il ritrovamento. Seguendo le indicazioni della relazione geofisica, dal 13 agosto si scavava con la consapevolezza che prima o poi sarebbero venuti alla luce dei reperti archeologici: decisivo è stato l'utilizzo della relazione del consulente geofisico che, mappando la composizione del sottosuolo, ha consentito scavi mirati e ponderati che hanno evitato di compromettere il patrimonio archeologico stratificato. Gli scavi sono eseguiti con una benna, ruspa di piccole dimensioni, che consente maggiore delicatezza nelle operazioni a una profondità di massimo 2 metri. I lavori riprenderanno domani sempre nella zona centrale della piazza con la supervisione degli archeologi del team tecnico Gianfranco Scatigna e Maria Cicchitti.