Salvatore, l’ex del Chieti Calciatore gentiluomo

Personaggi della teatinità. Giovanissimo militò nella compagine neroverde del ’53 In quella stagione segnò sei gol nella squadra che venne chiamata il Milan del sud

CHIETI. Antonio Satvatore, Tonino per gli amici. è stato uno di quei "quattro amici al bar" di cui Nicola Cucullo si servì, quando a sorpresa venne eletto sindaco di Chieti, "per risollevare- come mi disse all'epoca- la città dal degrado economico e sociale in cui è stata fatta precipitare". Per raggiungere questo scopo chiamò quattro cittadini che avevano in diversi campi specifiche e riconosciute competenze, fuori dai partiti: Renato Di Iorio, stimato medico a cui affidò la sanità, poi Roberto Marino e Nino Martino, tecnici che incaricò di curare il settore dei lavori pubblici e appunto Tonino Salvatore, che chiamò in causa perché si occupasse di sport, lui che nello sport era stato importante protagonista come atleta e che anche da dirigenti si era subito distinto. E Tonino Salvatore sapeva di che cosa doveva parlare e come doveva agire. Molto attiva e concreta la sua presenza risultò anche per le manifestazioni che vennero promosse o riproposte alla città, come il Maggio Teatino e tante altre, godendo della preziosa collaborazione di Aurelio Bigi.

Per quanto riguarda la sua carriera sportiva, nel 1953 venne prelevato dal Chieti calcio dalla squadra dei Ferrovieri di Sulmona, dove aveva giocato nei tornei dilettantistici. Con la maglia nero verde, nel ruolo di centro campista, in quella prima stagione giocò 28 partite e segnò 6 reti. Un bell'esordio per il giovanissimo Salvatore, che era tornato a giocare nella sua Chieti. L'anno successivo fu tra i protagonisti di una stagione esaltante per i colori locali: infatti il Chieti inanellò 18 partite utili consecutive, guadagnando anche su quotidiani sportivi nazionali il nome addirittura di Milan del Sud. In quella straordinaria squadra militava anche Armando Esposito, il famoso Formaggino, come veniva affettuosamente chiamato dai tifosi, che fu il capo cannoniere con ben 18 reti. La sua specialità erano i tiri a volo, che sapeva scoccare da ogni posizione, come quella di Salvatore erano le giocate di testa, grazie al suo tempismo e alla sua elevazione. Nella squadra nero verde Tonino Salvatore ha giocato fino al 1958, per militare successivamente in varie società abruzzesi. Appese le scarpette al fatidico chiodo nel 1980 indossò subito l'abito del dirigente, mettendo a disposizione la sua grande passione e le tante esperienze avute nel mondo dello sport. Divenne così dirigente della Chieti calcio, portando in dote la sua competenza e la sua grande capacità di tenere i rapporti umani. Parlare di lui, a Chieti, significa evocare la parte buona dello sport, quella fatta di agonismo, certo, ma anche di correttezza, di lealtà, ed eleganza, doti che hanno sempre distinto Tonino. Chiusa anche quella parentesi di amministratore iniziò, anzi incrementò la sua presenza nella Federazione Gioco Calcio, dove è stato ed è davvero una figura di riferimento, anzi una sorta di icona da tutti apprezzata e rispettata, per la grande signorilità che lo distingue. Ancora oggi è sulla breccia, come presidente della delegazione provinciale di Chieti della Figc, dove continua a spendere il patrimonio acquisito in tanti anni nello sport e nella vita sociale.

Impossibile infine ricordare i tanti riconoscimenti non basterebbe l'intera vetrina.