La strada dove è avvenuto il furto (foto Gianfrando Daccò)

San Salvo, addormentati dai ladri che svaligiano casa

Famiglia svegliata dai vicini che li trovano in stato confusionale, con forte bruciore alla gola e labbra gonfie. Il figlio di 23 mesi portato in ospedale

SAN SALVO. Casa svaligiata, macchina sparita e il bambino di 23 mesi che non si sveglia. Notte da incubo per una famiglia che abita in via Cairoli, nel centro del paese. La visita dei ladri non solo ha prodotto danni materiali. Il padrone di casa e la moglie hanno temuto il peggio per il loro bambino, sprofondato in uno stato ipnotico soporoso. La coppia, spaventata, ha portato il piccino al Pronto soccorso del San Pio. I medici non escludono che possa essere stato narcotizzato come il resto della famiglia.
Il raid è avvenuto poco dopo le 2. La gang è riuscita ad aprire la porta dell’appartamento al piano terra di uno stabile. Una volta dentro i ladri devono aver irrorato le stanze con una sostanza soporifera per poter agire indisturbati. Subito dopo hanno messo letteralmente a soqquadro la casa, aperto mobili e cassetti, rubato borse e denaro contante. Prima di uscire hanno preso le chiavi della macchina. Hanno attraversato la strada e provato a entrare a casa dei vicini. Questa volta però il rumore del passepartout ha svegliato la famiglia che ha iniziato ad urlare costringendo i ladri a fuggire. I due sono saliti sull’Audi A6 rubata e, sgommando, si sono allontanati. L'auto è stata ritrovata dai carabinieri poco dopo le 11 sulla Trignina, nei pressi dello svincolo per Fresagrandinaria.
«Sono stati i vicini a soccorrere la famigliola che dormiva. Per svegliare il padrone di casa e la moglie hanno impiegato diversi minuti», racconta un residente. «La donna aveva un forte bruciore in gola e le labbra gonfie. Il primo pensiero della coppia è andato al figlioletto di 23 mesi che dormiva nel lettone con mamma e papa». Il piccino preso in braccio non si è svegliato. Mamma e papa lo hanno chiamato più volte ma lui non apriva gli occhi. A quel punto i due hanno deciso di raggiungere il Pronto soccorso. Grazie ai medici il bambino ha riacquistato conoscenza. I sanitari non escludono lo stato soporoso indotto. Pare che il piccino non abbia riportato altre conseguenze. Se fosse stato allergico avrebbe rischiato la vita. Se identificati i ladri potrebbero dover rispondere di tentato omicidio.
La disavventura notturna ha fatto in breve il giro del paese suscitando rabbia e preoccupazione. L’ammontare del bottino non si conosce. Alla coppia derubata quello che importa al momento è la salute del figlio. Nel corso della giornata il piccino ha riacquistato fortunatamente la consueta vivacità. Questo non sminuisce la gravità del gesto compiuto.
Le indagini mirano a scoprire anche la sostanza usata dai ladri. I narcotici attualmente più utilizzati dai malviventi non solo in Abruzzo sono il protossido d’azoto, il ciclopropano, il cloruro di etile, l’isoflurano e l’enflurano. Sono medicinali liquidi che vengono utilizzati con vaporizzatori a batteria, modificati manualmente, il cui funzionamento è simile a quello degli “aerosol”. È sufficiente versare una piccola quantità di narcotico nel vaporizzatore per diffonderlo silenziosamente e rapidamente all’interno d’una stanza. La concentrazione d’elemento vaporizzato ottenibile in quel modo riesce a provocare nella vittima una momentanea perdita della coscienza e della percezione dell’attenzione. Ma come ci si può difendere da un tentativo di furto tramite spray narcotico? «La regola fondamentale è quella di non lasciare mai finestre o porte aperte perché darebbero ai ladri la possibilità d’introdurre la cannula del vaporizzatore e di spruzzare agevolmente il narcotizzante nelle stanze», dicono le forze dell’ordine. Un valido supporto potrebbe essere offerto dall’installazione d’un impianto d’allarme antintrusione, la cui funzione sarebbe quella di impedire al malintenzionato di entrare in casa.
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