San Salvo, il fiume Trigno resta con la salmonella

De Sanctis: "Sconcerta il silenzio degli enti preposti, eppure sono passati sette mesi dai divieti"

SAN SALVO. Salute del fiume Trigno. La popolazione chiede notizie sull’inquinamento dell’acqua vietata dal 4 giugno scorso alla gente di tutta la vallata dopo la scoperta della salmonella. I Comuni e il Consorzio di bonifica hanno diffuso un’ordinanza vietando l’uso dell’acqua per scopi umani e per uso irriguo a pioggia. Anche la pesca è vietata. «Ma i cittadini possono lavare i denti con l’acqua del Trigno?», è la domanda provocatoria che Augusto De Sanctis rivolge all’Asl, all’Arta e alla Regione. Una domanda che rivela la mancanza di doverose e opportune informazioni in proposito. «Non solo la notizia della contaminazione è arrivata con sei mesi di ritardo. Nessun ente, a distanza di dieci giorni dalle ordinanze di divieto dei Comuni, si degna di diffondere un comunicato che faccia chiarezza una volta per tutte su questa vicenda», protesta il responsabile del Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua.

De Sanctis lancia un nuovo appello alla magistratura vastese e alla Procura di Larino. «Chiedo ai giudici di verificare se la malattia cronica del Trigno ha un colpevole. Al di la di questo è assolutamente necessario fare chiarezza per tutelare la salute», insiste De Sanctis. Alcuni Comuni hanno diffuso l’ordinanza di divieto il 4 giugno, altri come Montenero di Bisaccia, lo hanno fatto due giorni fa. «Quello che accade è assurdo. Le ordinanze fanno riferimento a un inquinamento scoperto a novembre 2013. Cosa è accaduto in questi sette mesi? Il divieto dei Comuni induce a pensare che l’inquinamento ci sia ancora. Ma perché nessuna fonte ufficiale si decide a fornire notizie chiare?», chiede l’ambientalista rimarcando che già nel mese di marzo la popolazione della vallata del Trigno aveva chiesto di essere informata sulle condizioni di salute del fiume.

«Siamo rimasti a gennaio 2013 quando una determina della Regione ha declassato l’acqua del Trigno prelevata a Lentella. A fine anno si è scoperto che anche l’acqua che arrivava da San Giovanni Lipioni era inquinata. Per sei mesi la popolazione ha continuato a berla. E questo è di una gravità assoluta», dice De Sanctis.

Di positivo c’è che nel reparto Malattie infettive del San Pio non si sono registrati ricoveri per casi di salmonellosi. «Benissimo. È comunque indispensabile a questo punto sapere che cosa ha il Trigno. Chi lo ha fatto ammalare. È guarito? Come e quando potrà essere riutilizzata l’acqua? Qualcuno ha il dovere di farlo sapere ai cittadini e ai turisti», insiste De Sanctis.

E intanto nei piccoli comuni qualche cittadino ha intenzione di avviare una raccolta di firme chiedendo l’accelerazione delle indagini.

Paola Calvano

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