Sanità, è scontro sul mega ospedale 

Tutti sono per l’integrazione Chieti-Pescara ma l’assessore Verì prende tempo e annuncia nuove assunzioni alla Asl

CHIETI. La sanità diventa materia di scontro politico. Anche laddove sembrano tutti d’accordo (vedi la realizzazione del Dea di secondo livello, vale a dire il grande ospedale che deve nascere dall’integrazione tra Chieti e Pescara) si riesce a trovare il modo per litigare. Ad aprire la polemica è l’ex assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, ora consigliere regionale d’opposizione. Non fa in tempo a finire la conferenza stampa che subito arrivano due repliche, entrambe dalla Regione. Gli rispondono infatti sia l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì che l’assessore regionale di Chieti, Mauro Febbo. Nel frattempo l’ospedale di Chieti resta in difficoltà. A partire dal suo reparto fiore all’occhiello, quella Cardiochirurgia che rappresenta la dote più pesante che Chieti mette sul piatto dell’integrazione con Pescara per il Dea di secondo livello.
SEI MESI DI LENTEZZA. L’ex assessore Pd, insieme ai consiglieri Chiara Zappalorto, Alessio Di Iorio, Filippo Di Giovanni e Diego Ferrara, parte all’attacco: «Centrodestra allo sbaraglio. La lentezza della giunta regionale spoglia la città delle sue eccellenze e sacrifica la sanità locale». Cinque i punti sui quali chiede spiegazioni: l’integrazione Chieti Pescara - dopo l’uscita del sindaco di Pescara Carlo Masci che chiede il Dea di secondo livello solo a Pescara -. Secondo punto: il futuro dell’ospedale teatino, che ha due corpi di fabbrica sgomberati perché non sicuri, visto che l’ipotesi del project financing del centrosinistra è stata bocciata. Terzo: la carenza del personale, per cui sono stati messi a disposizione 18 milioni (16 dalla giunta di centrosinistra, altri 2 da aggiunti da questa giunta regionale), ma i soldi non sono stati ancora spesi. Quarto punto: prestazioni chirurgiche a Chieti in calo, per la mancanza di operatori e del primario, nomina forse «elettorale»? Infine: la cittadella della salute, con il nucleo di cure primarie, nel vecchio ospedale teatino, per cui l’ex giunta ha stanziato 758mila euro, ma di cui non si è fatto più nulla.
VERÌ: NUOVE ASSUNZIONI. Dopo aver rimproverato il suo predecessore di «incompletezza e carenza nelle scelte programmatorie», l’assessore conferma che sta lavorando sull’ipotesi di Dea di secondo livello Chieti-Pescara. «Tuttavia», aggiunge, «prima di arrivare al disegno definitivo, è necessaria un’ulteriore fase di approfondimento e di successiva condivisione da parte della maggioranza presente in consiglio regionale». Il project, invece, è al momento «sospeso». Capitolo assunzioni: «A marzo scorso sono emerse criticità, evidenziate a fine maggio e riscontrate dalla stessa Asl con l’approvazione del nuovo Piano del fabbisogno del personale avvenuta lo scorso 26 luglio. Nei primi giorni di settembre, il Piano verrà approvato in via definitiva». Questione cittadella della salute: «La Asl», dice l’assessore, «in virtù di una convenzione con l’Inail che metterà a disposizione il finanziamento necessario, ha approvato il bando per l’affidamento della progettazione per la ristrutturazione del vecchio ospedale al fine di destinarlo a sede dei servizi territoriali della cittadella della salute». Anche sul nuovo primario di Chirurgia l’assessore assicura che la Regione si sta muovendo.
FEBBO ALL’ATTACCO. «Paolucci non ha risolto i problemi in 5 anni e chiede a noi di risolverli in sei mesi». L’assessore regionale teatino Mauro Febbo rigetta al mittente l’accusa di «lentezza» e torna sulle nuove assunzioni: i 48 posti per nuovi infermieri previsti dal precedente piano sono stati aumentati a 121. «Paolucci parla di ridimensionamento della sanità teatina, ma fa finta di non sapere», conclude Febbo, «che il tavolo ministeriale ha richiesto una nuova programmazione della rete ospedaliera dell’intera Asl di Chieti e quindi necessariamente consegnate alla validazione della nuova proposta, di questo governo regionale e sottoposta ai tavoli ministeriali, dopo che, sempre questa giunta regionale ha verificato che i posti letto attribuiti alla Asl teatina, dall’allora assessore Paolucci erano inferiori a quelli consentiti dal Ministero».
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