Schianto frontale, muore dopo un intervento di 6 ore Miria Ciarma 

L’ex direttrice dell’Archivio di Stato vittima di un incidente a Capestrano, ferita la funzionaria della Prefettura Cinzia Di Vincenzo

CHIETI. Una macchina che, in pieno giorno, sbanda improvvisamente lungo un tratto di strada rettilineo e finisce contro l’auto che procede in senso opposto. A causa di questo incidente, accaduto intorno alle 13 di sabato sulla strada statale 153 all’altezza del bivio per Capestrano, è morta Miria Ciarma, 67 anni, ex direttrice dell’Archivio di Stato di Chieti, fondatrice del Club Unesco per Chieti e anima della cultura in città. Ciarma è deceduta all’ospedale di Popoli nella notte tra sabato e domenica: l’ex direttrice è stata sottoposta a un intervento chirurgico durato circa 6 ore, poi, è stata trasferita in Rianimazione ma non ce l’ha fatta. Lascia un figlio, Andrea Tranquilli, noto nell’ambiente sportivo per il suo lavoro da istruttore nelle palestre.

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Al momento dell’impatto, Ciarma era in macchina con l’amica di sempre Cinzia Di Vincenzo, funzionaria della prefettura di Chieti, animatrice della vita culturale teatina e attrice teatrale: Di Vincenzo ha riportato delle fratture ed è stata ricoverata prima nel reparto di Ortopedia dell’ospedale di Pescara e poi trasferita a Chieti dove sarà sottoposta a un intervento chirurgico. Ferito, in maniera lieve, anche l’automobilista alla guida della Toyota Yaris, un giovane di 22 anni di Pizzoli, D.F.A., che si è scontrata con la Lancia Y della Di Vincenzo: il giovane è stato ricoverato all’ospedale dell’Aquila. Sul posto, sono intervenuti i carabinieri di Sulmona e i sanitari del 118 dell’Aquila. Oggi dovrebbe essere svolta l’autopsia; incerta la data dei funerali.
Dopo aver trascorso la mattina di sabato al mercato coperto di via Ortona, a Chieti Scalo, per propagandare le attività del Piano sociale rivolte agli ultra 65enni, Ciarma e Di Vincenzo erano partite per L’Aquila: avrebbero dovuto partecipare a un corso di formazione con la commissione nazionale per l’Unesco con l’obiettivo di ottenere l’affiliazione e il riconoscimento del Club Unesco per Chieti. Da due anni, Ciarma era in pensione ma non aveva abbandonato il suo interesse per la cultura, a partire dalla ricerca storica.
Su quella macchina avrebbe dovuto esserci anche Peppino Tinari, collega della Ciarma e amico di lunga data: «Sono addolorato», racconta Tinari con la voce rotta dal dolore. Tra i due c’era un rapporto che andava oltre il lavoro: da editore, Tinari ha curato oltre cento pubblicazioni di testi della Ciarma. «Era una tra le poche a conoscere alla perfezione i 13 chilometri di scaffali dell’Archivio di Stato», dice, «e continuava a impegnarsi per salvaguardare il nostro territorio che è sempre più abbandonato». L’ultima foto ritrae Ciarma tra le bancarelle a raccogliere iscrizioni per le attività sociali: «Volevamo raggiungere non solo i pensionati ma anche i ragazzi», dice Tinari, «e far capire loro che esiste una storia al di là dei libri. Avevamo tanti progetti».