Sciopero Tir, Sevel riprende la produzione lunedìForconi, la protesta dei trattori a Villanova

Interrotti i presìdi dei camion lungo la fondovalle Sangro, ma lo stabilimento della Fiat resta chiuso per il quarto giorno. Solo lunedì la ripresa. E intanto i trattori occupano l'ingresso A25 di Villanova

ATESSA. Riprenderà lunedì la produzione alla Sevel di Atessa (Chieti), dopo 4 giorni di blocco totale e una mancata produzione di circa 4.000 furgoni 'Ducato' per lo sciopero dei Tir. L'azienda ha comunicato lo stop alla produzione anche per oggi, sia nel turno pomeridiano che per quello notturno: sono in totale 12 i turni saltati per lo sciopero degli autotrasportatori, "turni e quindi furgoni che verranno recuperati come previsto dal nuovo contratto non essendo dipeso lo stop dalla volontà dell'azienda", fanno sapere fonti qualificate da Torino.

I circa 100 mezzi pesanti che hanno sostato da domenica sera a ieri lungo la Fondovalle Sangro - la statale 652 che collega il casello autostradale A-14 Val di Sangro alla zona industriale metalmeccanica più grande del centro sud dove sorge lo stabilimento Sevel - non hanno consentito la regolare consegna di alcuni pezzi fondamentali per il montaggio del Ducato, la cui produzione è stata bloccata da martedì a oggi.

La Sevel è lo stabilimento più grande d'Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri e impiega direttamente circa 6.200 lavoratori, oltre 10 mila con l'indotto, per la produzione di circa 1.000 furgoni al giorno. Nella galassia delle aziende Fiat in Italia è quella che produce di più, secondo i dati del Lingotto, sui 4.200 pezzi complessivi prodotti in un giorno dalle aziende del gruppo Fiat.

I FORCONI A VILLANOVA. Intanto dopo i presìdi dei tir, davanti ai caselli autostradali abruzzesi compaiono i trattori. Una cinquantina di mezzi agricoli staziona nella strada di accesso al casello dell'A25 di Villanova (foto).
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