Scuola devastata, caccia ai baby vandali 

Il racconto dei testimoni: dopo aver forzato l’ingresso, hanno esultato. La polizia cerca 4-5 ragazzini del quartiere

LANCIANO. È caccia ai vandali che hanno messo a soqquadro la scuola di Marcianese e poi hanno esultato per la devastazione compiuta. Secondo alcuni testimoni, residenti che abitano vicino alla scuola, si tratterebbe di 4 o 5 ragazzi sui 14-15 anni. Ma potrebbe esserci anche qualcuno più grande. «Stiamo facendo verifiche e vagliando la deposizione di alcuni testimoni», dice il vice questore Lucia D’Agostino, dirigente del commissariato di polizia che conduce le indagini, «la nostra attenzione è massima, anche perché non è la prima volta che questa scuola subisce atti del genere». Le famiglie degli alunni di Marcianese contano 5 episodi negli ultimi anni. Prima di martedì sera era capitato di nuovo una decina di giorni fa: qualcuno nel fine settimana si è introdotto nella scuola e con lo spray ha insozzato banchi e pareti della 4ª A, la stessa presa di mira due sere fa perché è l’aula più vicina all’atrio, e poi anche le mura esterne con scritte e disegni osceni. L’episodio è stato scoperto lunedì 26 novembre. A detta delle famiglie non è stato denunciato.
Ieri mattina, all’indomani dell’ultimo raid vandalico, le lezioni non si sono fermate. Mamme e papà hanno accompagnato i bambini in classe attraverso un’uscita secondaria. L’atrio e l’aula devastata dai vandali sono rimasti vuoti. Ma le immagini di banchi e sedie ribaltati, di libri e quaderni buttati a terra e calpestati, della schiuma degli estintori svuotata sul pavimento, hanno raggiunto i piccoli alunni attraverso i social. «Mia figlia era sconvolta», racconta la mamma di un’alunna, «non riusciva ad addormentarsi. Non avrebbero dovuto aprile la scuola ancora nel caos». «Alle 10 non era stata ancora pulita la polvere degli estintori», dice un altro genitore, «non è salutare per i bambini».
Arriva anche l’assessore all’istruzione, Giacinto Verna: «Quando viene presa di mira una scuola alla base c’è sempre la mancanza di senso civico e di cultura. L’anno scorso abbiamo installato l’allarme, ora valuteremo se implementare i sistemi di sicurezza con telecamere e illuminazione del piazzale». Allarme che martedì sera era disattivato perché a scuola doveva tenersi la riunione dell’associazione Tufs Marcianese. Particolare forse noto ai vandali, che quasi sicuramente sono del quartiere. Dopo aver sfondato la vetrata d’ingresso, raccontano i testimoni, hanno esultato come per una vittoria. «Hanno compiuto uno sfregio», dice senza mezzi termini Renato Settembrini, consigliere comunale di Marcianese, «non riusciamo a comprenderne le ragioni, se non quelle dell’incoscienza e della cattiveria, noi tutti che per avere quella scuola abbiamo lottato. È un dolore ancora più forte, come se fosse casa nostra. Forse siamo poco attenti ai sentimenti dei ragazzi? Oppure vi sono solo dei balordi che giocano senza rendersi neanche conto di cosa sono e cosa dimostrano con questi atti».
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