Lo stabilimento della Sevel di Atessa

ATESSA

Sevel, stop prorogato di un altro giorno: bloccati 20mila addetti

La fabbrica del furgone Ducato è ferma dall'11 ottobre sempre a causa del mancato arrivo delle forniture dallo stabilimento Fca di Cassino. Fegatelli (Fiom Cgil): "Sistema produttivo da rivedere"

ATESSA. Un'altra giornata senza produzione alla Sevel di Atessa a causa del mancato arrivo delle forniture dallo stabilimento Fca di Cassino, località Piedimonte San Germano, dove il primo ottobre un lavoratore ha perso la vita e dove è in corso l'indagine con i sequestri da parte della magistratura.

La direzione aziendale ha comunicato lo stop produttivo anche per oggi (giovedì 17 ottobre) sul primo, secondo e terzo turno che si conclude alle 6 di domani, 18 ottobre. Da venerdì scorso sono bloccati 20mila addetti, compresi quelli delle fabbriche dell'indotto. Ripercussioni anche per le attività commerciali e di servizio, la Val di Sangro è in ginocchio. La Sevel rappresenta il 12 per cento del Pil abruzzese.

La Sevel è ferma dall'11 ottobre: i giorni di stop salgono a 8. Dopo il blocco delle linee fino alle 22 di martedì 15 ottobre, la direzione aziendale Sevel, era stata costretta a interrompere il turno della notte, dalle 22 alle 6 di mercoledì 16 ottobre e per il primo turno che va dalle 6 alle 14. Poi gli stop di ieri fino a questa mattina che sono stati prorogati.

LA FIOM CGIL. Il segretario della Fiom cgil di Chieti Alfredo Fegatelli prende spunto da quanto sta avvenendo in Sevel per sottolineare la delicatezza dell'intera catena produttiva: "Quello che sta accadendo alla Sevel parte da un incidente mortale avvenuto a Cassino, questo non può e non deve passare in secondo piano e per questo è corretto che gli enti preposti svolgano il proprio lavoro nel rispetto della vittima e dei familiari. La situazione del fermo produttivo della Sevel denuncia la carenza di un sistema produttivo e organizzativo di FCA. Questa tragedia ha evidenziato la fragilità di un sistema produttivo che vede coinvolti non solo i lavoratori Sevel ma migliaia di lavoratori dell'indotto. Va aperta una riflessione sul futuro della Sevel a partire dal sistema di forniture che deve vedere sempre più investimenti nel nostro territorio e un miglior sviluppo dell'indotto. Infine _ conclude Fegatelli _ se non verrà avviato un confronto serio con FCA sul nuovo furgone, quello che stiamo vivendo in questi giorni potrà avvenire tra qualche anno e le responsabilità saranno da attribuire alla mancanza di strategie e progetti industriali da parte di FCA nonchè alla politica regionale che non riesce a guardare al futuro".