Sevel, sindacati divisi sui nuovi turni: salta il vertice con Fca 

Tutto da rifare nei rapporti tra forze sociali e casa torinese Fim diserta. Uilm: ne prendiamo atto. Fismic: responsabilità

ATESSA. Tutto da rifare nei rapporti tra Sevel, casa torinese e sindacati. Ieri mattina era convocato per le 9 al Lingotto di Torino un incontro con i rappresentanti sindacali a livello nazionale e locale di Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fismic (tutti firmatari del contratto collettivo specifico Fiat), la dirigenza aziendale Sevel e i vertici di Fca (Fiat-Chrysler) per discutere della nuova turnazione nella fabbrica del Ducato che da lunedì è passata, dopo quarant’anni, da 15 a 17 turni. Ma i sindacati si sono mostrati più che mai divisi.
«L’azienda si è detta disponibile a discutere i temi avanzati dal sindacato», riferisce una nota Uilm, presente a Torino con il direttivo nazionale e con il segretario di Chieti-Pescara, Nicola Manzi, «a patto che non si contesti quanto già riconosciuto unanimemente in commissione paritetica nazionale, vale a dire che l’azienda può adottare la nuova turnistica in base alla legge e al contratto. La Fim Cisl ha dichiarato che non era in grado di proseguire e ha chiesto l’annullamento/rinvio dell’incontro. Ne abbiamo preso atto». «L’incontro previsto a Torino sostanzialmente non si è svolto», spiega Amedeo Nanni, coordinatore Sevel per Fim-Cisl, «dal momento che erano assenti gli esecutivi Fim perché hanno ritenuto, con le segreterie nazionali e territoriali, che non sussistessero le condizioni per sottoscrivere un accordo. Siamo meravigliati delle dichiarazioni di organizzazioni sindacali su eventuali aperture aziendali: se fosse stato così, bisognerebbe capire perché non hanno sottoscritto l’accordo, avendo i numeri per farlo».
La Uilm, così come Fismic e Ugl (quest’ultima non presente nel comitato esecutivo delle rsa Sevel), hanno esposto alcune richieste all’azienda: legare la nuova turnistica ai volumi produttivi in modo che se la produzione dovesse scendere, si possa tornare ai 15 turni; riconoscere un incentivo economico sul sabato ordinario e trovare una soluzione che permetta una flessibilità in uscita del sabato pomeriggio. Inoltre le organizzazioni sindacali chiedono di «trovare un percorso di stabilizzazione per i colleghi interinali e staff leasing, laddove si creassero le condizioni; prevedere per il turno di notte volontario meccanismi di alternanza, qualora il numero dei richiedenti superasse le disponibilità e rivedere in tutta Fca il trattamento economico del lavoro prestato nel giorno di riposo compensativo».
La nuova organizzazione di lavoro prevede che i turni di notte restino legati al solo volontariato e che i 6mila dipendenti lavorino in regime ordinario (dunque senza riconoscimenti economici) anche il sabato mattina e pomeriggio. «Chiediamo responsabilità dal momento che è stato sottoscritto un accordo», dichiara Gianluca Gagliardi, segretario Fismic, «è vero che dopo 40 anni si chiede ai lavoratori di modificare le loro abitudini, ma bisogna guardare ai nuovi turni come un’opportunità. Grazie ai maggiori volumi infatti sono stati prolungati fino al 31 dicembre 650 contratti interinali di dipendenti entrati a maggio. E 150 weekend passano da un contratto di 32 ore a uno full time da 40 ore e per la prima volta in Sevel ruoteranno sui 3 turni».
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