Sos per Foro e Arielli Rifiuti abbandonati e sponde nel degrado

I due fiumi ortonesi soffocati dall’incuria e dall’inciviltà Mini discariche spuntano di continuo lungo i corsi d’acqua

ORTONA. Sos fiumi ad Ortona. Dalle tracce di salmonella al dito puntato di diversi operatori turistici che li indicano come la causa dei divieti di balneazione per via di una depurazione inefficiente, i corsi d’acqua che sfociano nei mari del territorio ortonese non vivono di certo un bel momento. Siamo stati in prossimità della foce di due di questi, il Foro e l’Arielli, per capire lo stato in cui versano sia i due fiumi che le aree in cui scorrono. E purtroppo ciò che abbiamo trovato non è stato niente di positivo.

Ci siamo recati in contrada Foro, tristemente nota per le esondazioni che hanno caratterizzato l’omonimo torrente isolando alcune famiglie del posto. Il cartello di pericolo con il pannello integrativo “area soggetta a improvvisi allagamenti” posizionato in quella zona, sembrava darci il benvenuto. Un ponte sorvola il fiume e da lì ci si può rendere conto del suo stato di abbandono.

L’alveo è ostruito da diversi alberi caduti: in caso di piogge torrenziali questi potrebbero risultare determinanti per la fuoriuscita dell’acqua dagli argini. La mancata pulizia del letto del fiume è un elemento che mesi fa avevano sottolineato anche le famiglie del luogo, dopo che il Centro aveva ascoltato le loro testimonianze in seguito alla fase di maltempo che le aveva isolate. Evidentemente il problema continua ad essere irrisolto.

Proseguendo nella perlustrazione dell’area, sullo stesso ponte abbiamo notato la rottura in più punti delle protezioni ai suoi lati. Ma non ci siamo fermati. Siamo andati ancora avanti e ci siamo imbattuti in una piccola parte della carreggiata sbriciolata e circoscritta da picchetti che segnalano il pericolo. Mini-discariche in cui si può trovare di tutto -da pneumatici a frigoriferi a sacchi pieni di spazzatura- completano il quadro.

Sconcertati da quanto visto ci siamo diretti verso il fiume Arielli per capire se la situazione fosse la stessa. L’Arielli ultimamente è stato segnato dall’allarme salmonella, che ne ha limitato l’utilizzo per la pesca e l’irrigazione dei campi. Abbiamo percorso gli ultimi chilometri del tratto che lo portano a sfociare al Lido Riccio. E lo scenario purtroppo, così come per il Foro, è inquietante.

Il ponte di contrada Arielli, danneggiato da un anno e il cui progetto preliminare è stato annunciato giorni fa, ci ha dato subito un’immagine di ciò che avremmo dovuto attenderci da lì alla foce. I canneti rendono difficoltoso il normale flusso dell’acqua mentre carcasse di televisori, sedili di automobili, pneumatici, bottiglie di spumante vuote, sacchi di rifiuti di ogni genere, anche di vestiti, caratterizzano piccoli focolai di discariche a pochi metri dal mare. Dopo aver notato tutta questa incuria e inciviltà abbiamo deciso di andarcene. E proprio mentre eravamo in procinto di allontanarci, una tanica di plastica sembrava quasi salutarci percorrendo gli ultimi dieci metri prima di riversarsi in mare dal fiume dilaniato.

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