I carabibieri hanno bloccato lo spacciatore con il reddito di cittadinanza durante un controllo in strada

CHIETI

Spacciatore con il reddito di cittadinanza 

Un 53enne scoperto con oltre due etti di hascisc: integrava il sussidio statale vendendo la droga insieme a un amico

CHIETI. Prende il reddito di cittadinanza, ma va in giro a spacciare. Si sono spalancate le porte del carcere di Chieti per Fabrizio Montefusco, 53 anni. I carabinieri della tenente Maria Di Lena lo hanno arrestato mentre cercava di disfarsi di oltre 200 grammi di hascisc. All’uomo, già in passato finito nei guai per motivi analoghi, non bastava più il sussidio statale previsto per i meno abbienti. E allora ha deciso di integrarlo facendo affari con la droga. Ma è finito in trappola prima che, insieme a un complice, riuscisse a consegnare un carico di “fumo” nei dintorni di Chieti, zona in cui – in base alle indagini – era solito piazzare le dosi.
Per riepilogare la vicenda, bisogna tornare indietro al mese scorso. I carabinieri di Francavilla, la città in cui Montefusco vive, seguono da un po’ di tempo i suoi movimenti. I sospetti vengono confermati agli inizi di luglio. Gli investigatori diretti dal luogotenente Antonio Solimini fermano il 53enne vicino a un circolo ricreativo che frequenta spesso: addosso gli trovano un involucro di cellophane con dentro mezzo grammo di hascisc pronto per essere ceduto. Tanto basta per denunciarlo a piede libero con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Arriviamo così a sabato mattina. Verso le 7, i militari dell’Arma notano una Fiat Punto transitare in viale Primo Vero: all’interno, sul sedile lato passeggero, c’è Montefusco. L’auto si allontana in direzione Pescara ma, dopo un paio d’ore, ricompare a Francavilla. A questo punto una pattuglia, impegnata in un posto di blocco in viale Alcione, decide di fermarla: Montefusco e il conducente, R.M., 52 anni, anche lui conosciuto alle forze dell’ordine, mostrano un nervosismo ingiustificato. Il primo, non appena i militari si avvicinano, apre lo sportello e butta sotto la macchina un involucro che contiene due pezzi di hashish da 100 grammi ciascuno. Non solo: subito dopo, si siede su una panchina e lascia cadere 7 grammi di hascisc già divisi in 6 dosi. «La droga non è mia», ripete nell’estremo tentativo di farla franca, prima di rivolgersi ai carabinieri con frasi del tipo: «Avete fatto il blitz… Adesso che facciamo?». Ma i militari hanno visto tutto. Così, dopo le perquisizioni personali e quella sull’auto, le verifiche si spostano a casa dei due indagati. Dall’appartamento del 53enne spuntano un bilancino di precisione e 600 euro, ritenuti provento dello spaccio. Finisce sotto sequestro anche un cellulare: chiamate, rubriche e messaggi potrebbero fornire indicazioni utili su come proseguire gli approfondimenti. Per Montefusco, su disposizione del pm di turno Lucia Anna Campo, scattano le manette. R.M., invece, viene denunciato a piede libero. L’ipotesi investigativa è che i due, poco prima di essere fermati, avessero acquistato la droga e, a loro volta, fossero pronti a spacciarla dopo averla suddivisa in dosi. Stamattina il giudice per le indagini preliminari fisserà l’udienza di convalida dell’arresto.

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