<strong>Elezioni a Chieti.</strong> L’Udc al Pdl: troppi veleni, facciamo di Chieti la città della solidarietà

«Stipendi, diamoli all’Aquila»

Buracchio: gli eletti al Comune devolvano le indennità

CHIETI. «I nuovi amministratori di Chieti devono fare un gesto di solidarietà devolvendo gli stipendi a favore dell’Aquila». Andrea Buracchio, coordinatore Udc, ultimo sindaco Dc di una giunta che nel 1993 fu decapitata da Tangentopoli, propone una Chieti «città solidale».
Buracchio, avvocato, 51 anni racconta che la vita gli ha riservato una grande gioia. «La mia figlioletta di 12 anni. Sono un padre davvero felice». Questa sua vocazione verso la famiglia vuole portarla nella politica teatina. «Alla gente interessano i valori e tra tutti i più importanti c’è quella della solidarietà, della reciproca comprensione, per questo io vedo una politica nuova per Chieti».

Alla domanda che nel Pdl troverà partiti che sono più pronti ad occupare spazi e potere che dedicarsi al prossimo, Buracchio lancia la sua sfida al centrodestra. «E’ bene dire che la politica non si fa per perseguire poltrone, potere, cariche», dice, «io e l’Udc vogliamo una amministrazione comunale che si occupi dei problemi concreti dei cittadini. Alla gente non interessano le tensioni, gli scontri interni, le corse alle poltrone». Così l’esponente del partito di Casini è pronto ad avventurarsi nella stridente competizione comunale come «uomo di pace».

«Voglio svelenire il clima che si sta creando a Chieti. Con gli scontri non diamo un buon esempio». Il discorso di Buracchio all’apparenza zuccheroso è nei fatti un avvertimento agli alleati del Pdl. «Siamo un partito», spiega, «che si attesterà tra il 15 e 20%. Poi una volta fatte le elezioni, con i risultati in mano decideremo gli incarichi». Buracchio pur stando con il Pdl tende la mano al candidato sindaco del Pd Francesco Ricci. «E’ un uomo onesto, serio ma la sua azione amministrativa è stata poco incisiva». Nel programma dell’ex leader Dc torna un vecchio pallino anni 80, ossia i quartieri. «Ogni zona della città ha i suoi problemi, così dobbiamo andare sul posto a sentire le persone e ascoltare i referenti del posto».

Sulle liste Buracchio ha una sua idea, «allestiremo un squadra competitiva», e una serbatoio di voti e uomini potrebbe arrivare dal fratello Emanuele che lo scorso anno con una lista civica presentata alle provinciali aveva raccolto il 14 per cento. «Penso che alcune personalità saranno nella lista Udc», annuncia Buracchio, «l’obiettivo è realizzare la “casa dei moderati” dove troveranno spazio persone capaci ma come dicevo capaci di entrare in sintonia con i temi sociali». Infine Buracchio ha un sogno. «Ho un desiderio e vorrei dirlo: ecco il mio sogno è fare il giornalista, se possibile fare il giornalista a il Centro».