Torrenti vastesi inquinati «È colpa delle discariche»

Campioni di acqua prelevati per le analisi a Vallone Maltempo e Vallone Osceno Coliformi e streptococchi in eccesso finiscono in mare con l’Osento e il Sinello

VASTO. Sporcizia, cattivo odore, acqua opaca e spesso scurissima. I volontari dell’associazione Ambiente Sport e Cultura onlus chiedono aiuto alla Procura della Repubblica e alla polizia giudiziaria e corrono al capezzale dei torrenti malati. Due giorni fa gli operatori hanno prelevato campioni delle acque in scorrimento a Vallone Maltempo di Vasto, Vallone Osceno di Colle Marrollo di Scerni e nel fiume Osento. Il risultato è sconfortante.

«L’associazione ha provveduto a far analizzare, da un laboratorio di analisi privato, i liquidi prelevati. Sono venuti fuori risultati che confermano la necessità di avviare un intervento urgentemente di disinquinamento per evitare gravi conseguenze», segnala il direttore della onlus, Paolo Leonzio. «In tutti e tre i luoghi citati, l’esame microbiologico eseguito con metodo scientificamente riconosciuto, e documentato da un reportage fotografico, ha rilevato valori superiori e ben oltre la soglia sopportabile di sostanze pericolose e nocive oltre che di batteri: coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi ed escherichia coli», annota Leonzio. «Il fatto più grave è che quelle acque, così compromesse, vengono convogliate in mare dal Sinello e dall’Osento».

A giudizio dell’associazione il grave inquinamento dei fiumi deriverebbe dalla presenza di discariche vicino alle sponde. «A Vallone Maltempo è stato rimarcato più volte che il problema nasce dalla mancata e definitiva messa in sicurezza della vecchia discarica e dal mancato funzionamento del depuratore di Cupello, situazioni più volte e da tempo messe in evidenza da questa associazione», afferma Leonzio.

Il mancato funzionamento dei depuratori (a volte addirittura inesistenti), compromettono pesantemente le condizioni del Fiume Osento.

Altra vicenda è quella relativa alle operazioni di rimozione dei rifiuti, in qualche caso anche altamente infiammabili. «Accanto alle sponde del Fiume Sinello ci sono da tempo fusti e rifiuti pericolosissimi», insiste il direttore dell’associazione Ambiente e sport. «Ho sollecitato più volte le autorità preposte ad intervenire. Il Comune ha assicurato che sarebbe intervenuto. Il materiale è stato accatastato ma a tutt’oggi, è stato semplicemente stoccato in alte cataste, sotto il ponte autostradale dell’A14. Quelle cataste costituiscono un rinnovato pericolo di autocombustione».

Paola Calvano

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