Tra Ortona e Tollo c’è un aereo da caccia della Seconda guerra mondiale

Sensazionale scoperta degli iscritti all’History Hunters Il velivolo alleato decollato dalla Puglia o da Campomarino 

ORTONA. Un aereo statunitense, precisamente un Kittyhawk P-40, potrebbe essere caduto tra Ortona e Tollo, nelle zone attraversate dal torrente Arielli, durante gli anni ’40 del secolo scorso. Ne sono praticamente certi dall’associazione ortonese History Hunters, i cui membri sono impegnati in un lavoro di ricerca che porti a scovare dove il velivolo abbia impattato con il suolo. Ma è un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere. Per il momento ci sono solo frammenti del mezzo, trovati nel corso delle battute nei boschi alle quali hanno partecipato una decina di membri dell’associazione, incuriositi da questa storia venuta a galla circa un anno fa quando, quasi per caso, fu ritrovato un primo pezzo di un aereo. L’idea era di saperne di più, al punto che qualche tempo più tardi - lo scorso luglio - si tornò nelle zone dove il frammento era stato rinvenuto. Ne spuntò fuori un altro da cui, una volta ripulito, emerse un minuscolo codice. Si cercò di capirne di più e, dopo un’accurata ricerca, venne confermato che quei frammenti appartenessero ad un P-40 americano.
«Aerei di questo genere hanno operato in Abruzzo, tra Orsogna e Lanciano» dicono dall’associazione. «Gli aeroplani arrivavano sicuramente dal mare, poiché nell’interno c’erano i tedeschi. Decollavano o dalla Puglia o da Campomarino, dove c’è stato un campo di aviazione». Dopo quei primi due rinvenimenti la curiosità è stata tanta e nei pensieri degli Hunters ha iniziato a vagare l’idea di conoscere. Ecco che allora si è deciso di organizzare una caccia in larga scala, fissando l’appuntamento proprio per il mese di ottobre. Il resto è attualità: una decina di persone si sono ritrovate per avviare le ricerche dell’aereo. E l’impegno ha fruttato ulteriori rinvenimenti, tra cui un pezzo del longherone dell’ala. Ma il punto dell’impatto rimane ancora un mistero. «Se riuscissimo ad avere ulteriori dettagli, come ad esempio un numero di matricola, potremmo risalire a tutta la storia dell’aeroplano, a chi era il pilota, quando ha preso parte alla missione, quando è caduto. Insomma sarebbe bello ricostruirne la storia esatta», sostiene un membro degli History Hunters. Nel frattempo le parti del velivolo sono tenute in custodia dall’associazione, che garantisce di tornare al più presto in quell’area boschiva per continuare nella missione che potrebbe portare al preziosissimo rinvenimento.
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