Tragico giro con la moto dell’amico 

Commesso di 24 anni del Megalò perde la vita nello schianto contro il recinto di una casa: inutile ogni soccorso

BUCCHIANICO. Mercoledì avrebbe festeggiato 25 anni. La vita di Daniele Saraullo si è interrotta la notte scorsa, in contrada Chiaramilla di Bucchianico, contro la recinzione di una casa. Il ragazzo, che lavorava come commesso al centro commerciale Megalò, è morto sul colpo mentre stava provando la moto di un amico, una Kawasaki Z650 appena ritirata dal concessionario. Non portava il casco, Daniele: l’impatto col muretto è stato devastante, a tal punto da tranciare persino un tubo del gas. E adesso nessuno sa darsi pace per questa tragedia che ha portato via un ragazzo speciale. Così lo descrivono gli amici che, a decine, dopo il passaparola su Whatsapp, si sono precipitati sul luogo dell’incidente.
Sabato sera, Daniele va a cena a casa di un coetaneo con altri ragazzi di Bucchianico e dintorni. È anche l’occasione per festeggiare, con una bella mangiata di arrosticini, l’ultimo acquisto fatto da uno di loro: una potente moto nera e verde, comprata qualche ora prima a Chieti Scalo. Il proprietario fa provare a due amici la Kawasaki nuova di zecca. Poi arriva il turno di Daniele. Giusto il tempo di un giro veloce prima di tornare a casa, a Colle Spaccato, dal papà Remigio, grossista di fiori, dalla mamma Antonella Di Nardo, che gestisce un negozio in paese, e dal fratello minore Marco, anche lui appassionato di motori. Ma, verso le 23.45, si consuma il dramma. Il giovane, senza indossare il casco, imbocca la strada comunale Chiaramilla con direzione Bucchianico-Casalincontrada. All’improvviso, all’altezza del civico 17, a poca distanza dal ristorante Villa Iva, il 24enne sbanda e finisce sulla recinzione di una casa. La moto, come un proiettile impazzito, termina la sua corsa contro una Volkswagen Golf guidata da un uomo di 46 anni, appena uscito dal ristorante con la famiglia: insieme alla moglie e alla figlia di 5 anni stava tornando a casa, a Roccamontepiano. Loro restano illesi, ma per Daniele non c’è niente da fare. È inutile l’intervento del 118: troppo grave il trauma cranico provocato dallo schianto. Dei rilievi si occupano i carabinieri della stazione di Bucchianico, guidati dal luogotenente Pietro Mangiapia, e quelli del nucleo operativo e radiomobile di Chieti, agli ordini della tenente Maria Di Lena. L’automobilista, che nell’incidente non ha avuto alcuna responsabilità, viene comunque sottoposto all’alcoltest, come da prassi: il risultato è negativo.
Sul posto lavorano per ore anche i vigili del fuoco del comando provinciale – coordinati dai capi squadra Gianluca D’Intino, Luca Di Girolamo e Gabriele Toracchio – per bloccare la fuga di gas e scongiurare il rischio esplosione. Il pm di turno, Lucia Anna Campo, non ritiene necessaria l’autopsia. Dopo la strazio del riconoscimento all’obitorio di Chieti, la salma viene riconsegnata alla famiglia. E ora le vecchie foto pubblicate su Facebook da Daniele, mentre impennava sorridente, fanno venire i brividi. Perché proprio su una moto, nel cuore della notte, i suoi sogni si sono spezzati per sempre. Tre giorni prima di festeggiare 25 anni.