Trecento alunni tra muffa e muri a pezzi 

Emergenza infiltrazioni alla scuola elementare Celdit, il preside si appella al Comune: «Così le aule sono pericolose»

CHIETI. Soffitti e muri scrostati, muffa, grosse chiazze con evidenti incrostazioni e pannelli della controsoffittatura tolti per evitare che possano cadere addosso ai bambini. Siamo nella scuola elementare del Villaggio Celdit, in via Campobasso, dove quasi 300 alunni passano otto ore al giorno, dalle 9 alle 17. Studiano, mangiano e giocano nelle stanze dai soffitti bucati. E quando piove la situazione si aggrava notevolmente. Le ultime piogge hanno messo in allarme i genitori. Alcuni di loro si sono rivolti al Centro per segnalare lo stato di pericolosità della scuola. Si è attivato anche il dirigente scolastico Ettore D’Orazio. Ha scritto due lettere alla vigilia delle precipitazioni annunciate, una martedì e una mercoledì scorso, per chiedere interventi urgenti. «La situazione è più che nota», spiega il dirigente, «ogni volta che piove, io scrivo. Il Comune mi aveva assicurato mesi fa che sarebbero stati stanziati i fondi necessari per risistemare la scuola, salvo poi scoprire nel corso di una riunione su altre problematiche che i soldi non erano stati trovati». A questo punto il preside si preoccupa, tanto che va personalmente nel plesso di via Campobasso per verificare i danni della pioggia. E con il suo telefonino scatta le foto che poi manda al Comune a corredo delle due lettere. «A prescindere dal punto di vista del rischio strutturale, che dal Comune assicurano non esserci», dice, «non è decoroso mandare i bambini in questa struttura». Nelle lettere, oltre a ricordare di aver «ripetutamente segnalato» il problema delle infiltrazioni, D’Orazio chiede «un’indagine approfondita», con «la massima urgenza». Sollecita, ancora, «un immediato sopralluogo per la verifica dello stato dei soffitti dei locali», chiede che gli venga «garantita la non pericolosità della situazione», invoca «la rimozione dei pannelli di controsoffittatura al fine di consentire un costante monitoraggio dello stato dei soffitti» e, infine, torna a chiedere «la programmazione e la realizzazione - in tempi certi - dei lavori sul terrazzo del plesso che possano finalmente eliminare definitivamente le infiltrazioni d’acqua reflua che periodicamente si verificano in alcuni dei locali sottostanti». La situazione è particolarmente grave lungo le facciate perimetrali dell’ala Nord-Est e di parte del blocco centrale dell’edificio. Il sindaco Umberto Di Primio aveva già annunciato l’esigenza di rintracciare subito 25mila euro da destinare a questa scuola e ad altre due (la primaria Corradi e l’asilo di via Arenazze). L’assessore ai lavori pubblici Raffaele Di Felice conferma la necessità di trovare subito i soldi e dà appuntamento ai genitori e al preside per la prossima settimana. «L’augurio», conclude D’Orazio, «è che la questione si risolva come si è risolto il problema del pavimento in amianto del plesso di via Bosio».