Tutte le postazioni 118 adesso hanno i medici 

La Asl completa l’attivazione delle ultime sedi dell’emergenza-urgenza Ranalletta: il sistema funziona. Flacco: fiore all’occhiello dell’azienda

CHIETI. No, non tragga in inganno la freddezza dei numeri. Anche se le attività finora svolte dalle nuove postazioni del 118 non presentano volumi elevati, la Asl provinciale ritiene che la scelta fatta tuteli il diritto alla salute dei cittadini dell’entroterra, che dev’essere garantito allo stesso livello dei residenti nelle aree urbane. Con questa premessa l’azienda sanitaria annuncia il completamento della fase di medicalizzazione delle nuove postazioni del 118 nel Chietino. E arrivano già i dati sull’attività svolta nei primi 7 mesi e che documentano la presenza capillare sul territorio della “Rete di emergenza-urgenza”. Che, com’è noto, è frutto di una scelta precisa e convinta da parte della Regione e dell’assessore Silvio Paolucci in particolare, che ha puntato al potenziamento dei servizi sul territorio.
Le ambulanze medicalizzate. Le ultime attivate 24 ore su 24 sono a San Salvo, Castiglione Messer Marino, Villa Santa Maria, Lama dei Peligni e Torricella Peligna, con tanto di equipaggio composto da medico, infermiere e autista soccorritore e che permettono di raggiungere risultati importanti in termini di salute perché riducono i tempi di intervento (soprattutto per le patologie tempo-dipendenti) e trattamento dei pazienti, e operano in rete con le altre postazioni. Se arriva una chiamata alla centrale operativa per un intervento che territorialmente appartiene a una determinata postazione dove il mezzo non è disponibile perché impegnato in un altro soccorso, interviene il mezzo di un’altra postazione dello stesso territorio. I tempi d’intervento previsti dalle linee ministeriali sono di 8-10 minuti in ambito urbano, e 20 minuti per l’extraurbano, e al di là di impedimenti che possono verificarsi per ragioni di viabilità e percorrenza, con le nuove postazioni si è in grado di stare in questi limiti.
Le altre postazioni. Completano il quadro dei presidi 118 quelli già presenti a Chieti, Francavilla, Ortona, Guardiagrele, Lanciano, Vasto, Gissi, Atessa e Casoli. Sono 120mila l’anno gli accessi telefonici medi al 118. Le ambulanze sono uscite 25mila volte: 15mila volte l’intervento si è concluso con l’invio dei pazienti ai Pronto soccorso dei vari ospedali. Nei primi 8 mesi del 2017, il 118 ha trattato 119 infarti, 60 politraumi e 92 stroke anche con l’ausilio dell’eliambulanza.
I collegamenti con gli ospedali. «Il nostro sistema funziona nei tempi giusti», dice il responsabile del servizio 118 della Asl di Chieti, Dante Ranalletta, «e senza fare tappe intermedie inutili siamo in grado di raggiungere gli ospedali di riferimento scelti al momento dell’intervento in base alla patologia e alla distanza. In particolare, per quanto attiene all’infarto, nel momento in cui il paziente è a bordo viene eseguito l’elettrocardiogramma trasmesso all’istante via modem all’Utic dell’ospedale più vicino o all’Emodinamica di Chieti, a seconda della patologia evidenziata, così da garantire all’arrivo la disponibilità immediata di diagnostica e trattamenti, oltre al posto letto».
Emergenza neonatale e materna. La centrale del 118 interviene anche su Sten (Servizio trasporto emergenza neonatale) con ambulanza attrezzata con culla termica e neonatologo a bordo per i neonati che hanno necessità di terapia intensiva, e Stam (Sistema di trasporto assistito materno) per le mamme con gravidanza a rischio trasferite a ridosso del parto per garantire al nascituro assistenza adeguata e nelle condizioni di sicurezza.
Il filtri agli accessi negli ospedali. Per il manager Asl, Pasquale Flacco, «il 118 è il fiore all’occhiello della nostra azienda che svolge la sua attività al servizio di 400mila residenti in 104 comuni. È un investimento forte sul territorio per filtrare gli accessi negli ospedali della Asl».
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