Tutti assolti per l’assedio all’aula consiliare

Scerni, in 14 accusati di violenza, minacce e ingiurie: erano contrari all’installazione di un’antenna

SCERNI. Un’ora di assedio nell’aula consiliare per protestare contro l’installazione di una antenna. Il vicesindaco dell’epoca e i consiglieri di maggioranza costretti a chiudere i lavori del consesso e a rifugiarsi nell’ufficio del sindaco protetti da una robusta porta che un gruppo di manifestanti cercava di sfondare.

La seduta del 27 dicembre 2007 del consiglio comunale di Scerni è ancora bene impressa nella memoria di tutti i cittadini. Per tornare a casa quella sera il sindaco Donato D’Ercole (nella foto) fu costretto a chiedere aiuto ai vigili del fuoco. Per quella drammatica vicenda sono finite davanti al giudice del tribunale di Vasto 14 persone, uomini e donne di varia età. L’udienza è stata celebrata martedì.

Gli imputati erano accusati di violenza, minacce e ingiurie. Sono stati tutti assolti. Gli avvocati Giovanni Cerella, Fiorenzo Cieri e Nicola Mastrovincenzo grazie alla disponibilità dell’ex sindaco D’Ercole sono riusciti a ottenere la transazione della controversia per far tornare la serenità in paese.

In effetti non appena la sentenza di assoluzione è arrivata a Scerni, tutta la comunità ha tirato un sospiro di sollievo. La movimentata vicenda costata un processo ai protagonisti, scaturì dalla decisione del Comune di installare sul Colle dei Sospiri in un’area tratturale un'antenna per la telefonia mobile. Le rassicurazioni del sindaco D’Ercole non riuscirono in alcun modo a convincere i cittadini sulla non pericolosità dell’impianto. In paese si costituì un comitato.

La sera del 27 dicembre 2007 un gruppo di manifestanti raggiunse l'aula consiliare dove era in corso una seduta del consiglio comunale. La visita diede origine a una vera e propria bagarre. Volarono insulti e ci fu anche qualche spintone di troppo. I protagonisti della querelle furono identificati e denunciati.

Dopo sette anni la vicenda è approdata davanti ai giudici del tribunale di Vasto. Alla fine ha prevalso il buonsenso. La transazione fra le parti suggerita dai legali è stata accolta. I 14 imputati, tutti tranquilli cittadini, sono stati assolti con la formula “perchè il fatto non sussiste”. (p.c.)

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