Un Consiglio sui rapporti città-università

Lunedì in aula il rettore Di Ilio. Vitale (Pdl): bisogna ricreare un rapporto costruttivo con l’ateneo

CHIETI. È fissato per lunedì prossimo, alle 10, il consiglio comunale straordinario che mira a rafforzare i rapporti fra la città di Chieti e l’ateneo D’Annunzio, con la partecipazione del rettore Carmine Di Ilio.

A volerlo, è il consigliere comunale Emiliano Vitale (Pdl), che ha presentato un ordine del giorno in cui chiede all’amministrazione civica di «riconsolidare un rapporto sinergico e strutturato con l’università».

«Il campus universitario», spiega Vitale, «riveste un’importante fonte di economia indotta per la città di Chieti, ma ha perso, a mio parere, un contatto diretto con tutto il territorio comunale in quanto si è accentrato esclusivamente nella parte bassa della città. Il consiglio straordinario intende affrontare tale problematica insieme al rettore Di Ilio per riallacciare un rapporto stretto con l’ateneo che abbia positivi effetti per l’economia ed agevoli l’immensa attività che l’università promuove in materia di trasferimento tecnologico e sviluppo degli ambienti innovativi per la formazione e l’addestramento professionale».

L’obiettivo, insomma, è quello di un rapporto costruttivo e proficuo per l’ente e per l’ateneo.

La città potrebbe sfruttare le risorse che uno dei campus universitari più popolati è in grado di portare alla città, in termini di affitti di locazione, acquisti e consumi. D’altro canto la città intera, non solo lo Scalo che ospita l’ateneo, può essere una risorsa, concedendo magari alla popolazione studentesca alcuni degli edifici del centro storico rimasti vuoti.

«Uno studio di analisi su tali contenitori», dice Vitale, «era già stato avviato dalla precedente amministrazione comunale e dovrà essere un altro dato su cui ragionare in rapporto alle volontà future dell’ateneo».

L’iniziativa di Vitale nasce dal ricordo dell’origine dell’università D’Annunzio, nata negli anni Sessanta grazie anche all’amministrazione dell’epoca.

«Nel tempo», osserva il consigliere, «la sua presenza strutturata nella città è venuta meno anche a causa della poca attenzione dimostrata dalle amministrazioni succedutesi, che non hanno retto il passo della continua espansione dell’università stessa». (f.r.)

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