«Un ecodistretto in Val di Sangro» 

Atessa, assemblea contro l’impianto per rifiuti sanitari: no alle aziende a forte impatto ambientale

ATESSA. L’appuntamento è per il 15 marzo all’Aquila, sotto gli uffici regionali durante la conferenza dei servizi, per manifestare il “no” alla realizzazione dell’impianto in contrada Saletti. È la linea decisa, l’altra sera, nell’assemblea pubblica sul progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento per rifiuti sanitari a rischio infettivo mediante sterilizzazione, con adiacente deposito per rifiuti pericolosi e non pericolosi. Presenti all’incontro il sindaco Giulio Borrelli, il presidente di Legambiente Abruzzo Giuseppe Di Marco e Marco Severo, presidente dell’associazione Noimessidaparte (assente, per motivi di salute, Fabrizia Arduini del Wwf Zona frentana e Costa teatina). L’impianto ha acceso una discussione tra i cittadini presenti che hanno riconosciuto l’importanza di una gestione complessiva dell’intera Val di Sangro, la quale necessita di programmazione per tenere conto dell’ambiente e delle industrie che devono assolutamente coesistere. Il mezzo per ottenere questo obiettivo è l’ecodistretto industriale volto, a favorire la permanenza delle industrie ambientalmente sostenibili come individuate dalla strategia S3 della Regione e della carta di Pescara (tipo automotive-Sevel). La Val di Sangro non può essere sottoposta a interventi di forte impatto ambientale. Dopo il progetto che prevede l’estrazione di gas nell’area della diga di Bomba, la costruzione di un gasdotto e una raffineria a Paglieta, ecco adesso lo smaltimento dei rifiuti tossici in contrada Saletti, progetto presentato dalla Di Nizio Eugenio srl di Mafalda (Campobasso). Borrelli, il primo a ottobre a chiedere informazioni alla Regione sul progetto, l’altra sera ha tenuto a precisare l’intento di trovare una sinergia tra i comuni del territorio, attraverso anche l’interlocuzione del mondo delle imprese che, oggi, anche con l’istituzione della Zona economica speciale, possono raccoglie la sfida green per una innovazione produttiva, un nuovo modello energetico e sociale-ambientale. Le associazioni e i comitati, insieme ai cittadini, sono pronti ad accompagnare questo processo di sana vivibilità del territorio. A Saletti di Atessa è in programma l’arrivo di un impianto che tratterà rifiuti sanitari a rischio infettivo per 20.000 tonnellate l’anno e 4.500 tonnellate l’anno di rifiuti pericolosi.
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