Un morto ogni due mesi in agricoltura 

I dati tracciano un quadro drammatico: in provincia denunciati in un anno 1.540 infortuni. L’ente da domani in Fiera

LANCIANO. Un morto ogni due mesi in agricoltura e 1.540 infortuni in un anno. È il drammatico quadro che emerge per il 2017 nel rapporto annuale regionale dell’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro). Numeri che, per una regione dove è ancora imperante il settore primario, significano trovarsi quasi di fronte a un bollettino di guerra. Se si considera che in provincia di Chieti è concentrata la più alta percentuale di superficie coltivata a vite in Abruzzo con 26.660 ettari (81,4%), si capisce l’importanza dell’agricoltura e la percentuale di rischio che corre la gran parte degli operatori agricoli. E il Chietino veste anche la maglia nera per numero di vittime sul lavoro, in particolare nel settore agricolo. Dei 1.540 casi di infortuni nel settore, 1.512 si sono verificati durante il lavoro (1.497 con mezzo di trasporto). Gli infortuni mortali sono aumentati dato che, sempre in provincia di Chieti, sono stati 5 nel 2016 e 6 nel 2017. Le cronache per il 2018 riportano già un incidente mortale avvenuto nelle ultime settimane: a Roccascalegna un operaio di 49 anni è morto schiacciato dalla quercia che stava tagliando. «L’agricoltura rappresenta uno dei settori a maggior rischio per infortuni invalidanti e, nella provincia di Chieti, il primo settore per infortuni mortali», afferma il direttore territoriale Inail Chieti-Pescara Angela Forlani, «senza dimenticare che coloro che lavorano in questo settore sono quelli con maggior rischio di contrarre malattie professionali, altro ambito dove si riscontra l’ennesimo primato in agricoltura. Prevenzione e sicurezza sul lavoro costituiscono, quindi, un aspetto estremamente rilevante nella conduzione di un’azienda agricola. Negli ultimi anni, a partire dal D.Lgs 81/2008, vi è stata un’evoluzione della normativa sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro, che ha tenuto conto delle diverse situazioni, ambienti di lavoro e attività svolte nel settore», continua Forlani, «in particolare, con riferimento al settore agricolo vi è stata una razionalizzazione delle misure di tipo normativo e di accompagnamento finalizzata ad introdurre nelle imprese e nelle diverse figure che vi operano una vera e propria “cultura” della prevenzione dei rischi». Proprio per sensibilizzare alla prevenzione dei rischi e ad investire sulla sicurezza l’Inail sarà presente alla Fiera dell’Agricoltura di scena da domani a domenica. «La cultura della prevenzione», conclude il direttore Forlani, «vede la formazione, intesa come divulgazione di informazioni, conoscenze e competenze per ridurre i rischi di infortuni e malattie croniche collegate al lavoro agricolo, come strumento primario di azione».
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