Vandali contro il bar, bruciato il gazebo 

Chieti, nel mirino un locale di fronte al Marrucino: squarciati teloni, vasi rotti e luci rubate. Le fiamme spente dai carabinieri

CHIETI. I vandali prendono di mira il bar di piazza Valignani, cuore del centro storico di Chieti: incendiano la copertura esterna, squarciano il telone che fa da paravento, buttano a terra vasi e recinzioni, danneggiano le luci. Succede all’alba, di fronte al Teatro Marrucino, a due passi dal Comune: solo l’intervento immediato dei carabinieri, che spengono le fiamme, evita guai ben più gravi. Ora è caccia ai balordi che, sfidando anche le telecamere, si sono accaniti contro il Nuovo Caffè Teate. «Sono senza parole», dice la proprietaria Rita Pasqualone, mentre serve ai clienti i primi cappuccini di giornata. «Quando una dipendente è andata ad aprire, si è trovata davanti tutto questo caos». E poteva andare anche peggio.
L’allarme è scattato verso le 6.20. A quell’ora i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, impegnati in un normale servizio di controllo, hanno notato le fiamme su un grosso ombrellone all’esterno del bar. I militari del maggiore Massimo Capobianco e della tenente Maria Di Lena non hanno perso neanche un secondo, spegnendo l’incendio con l’estintore in dotazione alla pattuglia. Ma i teppisti non si erano limitati ad appiccare il fuoco, come confermano l’ampio taglio sul telone e i vasi scaraventati a terra. «Hanno perfino rubato qualche lampadina dell’illuminazione esterna che avevo comprato qualche giorno fa», prosegue Pasqualone, che gestisce anche il Blu Bar della Pietragrossa con il marito Marcello Riccitelli. Nessun segno di scasso sul portone d’ingresso: i balordi non erano interessati ad entrare nel locale, ma solo a seminare devastazione. «Sono arrabbiata perché parliamo della piazza più importante della città. I vandali hanno fatto tutto questo nonostante le telecamere, senza nessun timore, per il gusto di fare uno sfregio a qualcuno. Minacce? Non ne ho mai ricevute. Per fortuna, dopo l’orario di chiusura, avevo riportato dentro il bar il “fungo”, la stufa con la bombola a gas per riscaldare i clienti che preferiscono sedersi fuori. Se non lo avessi fatto, forse sarebbe esploso tutto».
Non è la prima volta che i vandali si scatenano in centro storico. A gennaio un gruppo di balordi ha devastato le luci d’artista di piazza Vico, distruggendo i due orsi luminosi installati all’interno di un’area delimitata da uno steccato di legno. Lo scorso anno, teppisti anarchici hanno imbrattato il palazzo della Camera di commercio sempre in piazza Vico, la chiesa di San Domenico su corso Marrucino e il muraglione lungo la scalinata di via Salomone. Il sindaco Umberto Di Primio ha denunciato danneggiamenti anche alla villa comunale: «I vandali si sfogano sempre più spesso contro la pubblica illuminazione, le panchine e i cestini dei rifiuti al belvedere Troilo. A tutto questo si aggiungono i frequenti sfregi alle auto in via Ricci».