Il tribunale di Vasto

Vasto, accoltella il cognato: entro 5 giorni la decisione del gip sulla scarcerazione

L'avvocato difensore: «Orticelli non era presente al pranzo di Natale, è accorso per salvare la moglie e ha reagito quando ha visto il suo volto tumefatto»

VASTO. Si è riservato cinque giorni di tempo il gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, per decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dal difensore di Francesco Orticelli, pescatore di 54 anni, che durante il pranzo di Natale ha colpito alla gola con un taglierino del barbecue il pugile Domenico Urbano, 41 anni, in una villetta sulle colline di Montevecchio a Vasto (Chieti). Il gip ha preso tempo anche in relazione alla richiesta di eventuali arresti domiciliari e per esaminare la documentazione presentata dalla difesa. Nel carcere di Torre Sinello, assistito dall'avvocato Giovanni Cerella, Orticelli ha raccontato la sua verità. «Il mio assistito non era presente al pranzo di Natale - ha riferito Cerella - ed è giunto a casa di Urbano dopo essere stato chiamato dalla moglie dove l'ha trovata con il volto tumefatto per i tanti pugni ricevuti. È scattata una reazione eccessiva, seppur giustificata dallo stato in cui versava la moglie. È stato a sua volta aggredito e per difendersi ha preso un taglierino che ha trovato in cucina e ha colpito Urbano. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia abbiamo sostenuto la tesi della legittima difesa o, in subordine, dell'eccesso di legittima difesa». Cerella ha consegnato al gip Pasquale una memoria difensiva, le foto e il referto medico dei danni subiti dalla moglie di Orticelli.