Vasto, neonata morta dopo il parto: è stata una tragica fatalità

Archiviata l'inchiesta, prosciolti il ginecologo e l'infermiera indagati dell'ospedale San Pio. Decisive le perizie

VASTO. Tragica fatalità. Le indagini sulla morte di una neonata, avvenuta due anni fa un mese dopo il parto al San Pio di Vasto, sono arrivate a questa conclusione. Assolti il ginecologo e l’ostetrica che avevano assistito la partoriente ed erano finiti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. L’indagine è stata archiviata. Né al medico né all’ostetrica, a giudizio dei periti, possono essere addebitate responsabilità penali per quanto accaduto. Il difensore degli indagati, l’avvocato Davide Pellegrino, ha accolto l’epilogo della vicenda con sollievo.

«È una storia dolorosa», dice l’avvocato. «Pur comprendendo il legittimo dolore dei genitori della piccola, grazie alle numerose perizie eseguite, è stato dimostrato che né il ginecologo né l’ostetrica hanno commesso errori». La bambina non morì subito dopo il parto ma diverse settimane dopo. La gravidanza della mamma era stata serena. Nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo al momento del parto. Il cordone ombelicale attorcigliato al collo della piccina le impedì di respirare regolarmente provocando danni letali.

A giudizio dei genitori, con esami adeguati fatti prima della nascita, le criticità provocate dal cordone ombelicale si sarebbero potute evitare. Non è arrivato a queste conclusioni il professor Michele Vecchione, il primo perito che si occupò della vicenda dopo che la Procura dispose un incidente probatorio sull’accaduto. Alla perizia di Vecchione seguirono altri accertamenti eseguiti da periti nominati dal gip del tribunale di Vasto. Le conclusioni furono le stesse: l’asfissia della neonata fu una tragica fatalità.

La magistratura ha archiviato la vicenda. «I miei clienti tirano un sospiro di sollievo», dice l'avvocato Pellegrino. «L’accusa era grave e per un medico che aiuta a nascere e vivere è doloroso essere accusati. Legittimo il dolore dei genitori della piccola morta ad un mese dalla nascita, ma da parte dei miei clienti non c'è stato alcun comportamento colposo». (p.c.)