Vasto, podista aggredito per strada da un cinghiale

Salvato dall’intervento di alcuni cacciatori che abbattono l'animale. Copagri: situazioni fuori controllo

VASTO. Il cinghiale non attacca l'uomo. E' quanto ripetono gli esperti. Nelle ultime 48 ore è accaduto il contrario. Sabato pomeriggio M.A. un professionista vastese e appassionato sportivo mentre faceva footing in compagnia del suo cane in località San Lorenzo alla periferia della città è stato attaccato da un grosso esemplare. E' vivo grazie alla presenza di alcuni cacciatori che hanno abbattuto l'animale.

Il giorno prima, a Pesaro, un cacciatore è stato azzannato da un cinghiale e in pochi minuti è morto dissanguato. Sabato, il pomeriggio di relax per M.A. si è trasformato in un incubo. L'intenzione del professionista era quella di trascorrere qualche momento di relax e fare due passi con il proprio cane. Il bestione è sbucato all'improvviso da un cespuglio. L'animale pesava almeno un quintale.

M.A. d'istinto ha cominciato a correre cercando di salvarsi e salvare il suo cane. Provvidenziale è stato l'arrivo di alcuni cacciatori che hanno abbattuto l'animale. «Meno male che ci sono i cacciatori», ha postato M.A. La paura è stata tanta e altrettanto grande il rischio corso. «Penso anche alle tante altre persone, bambini compresi, che nelle belle giornate frequentano la zona. A tutti dico di stare attenti, perchè i cinghiali sono sempre di più». In effetti in contrada San Lorenzo gli incontri ravvicinati con i cinghiali sono quotidiani».

Molti residenti puntano il dito contro coloro che vietano l'abbattimento dei cinghiali nelle Riserve naturali. Camillo D'Amico, presidente della Copagri, torna a sollecitare l'assessore regionale Dino Pepe a portare prima possibile in aula per la definitiva approvazione la norma che disciplina la materia. «La stagione venatoria è in chiusura. Non possiamo accettare che si fermi l'azione efficace di contenimento numerico dei cinghiali che continuano a fare danni alle colture e costituiscono pericolo per l'incolumità delle persone».

Il presidente di Copagri Abruzzo, stigmatizza l'inspiegabile stasi della discussione nel taccuino della commissione consiliare Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione.

«E' necessario procedere spediti nel chiudere questa fase per poi passare subito a concertare azioni più ampie, generali ed efficaci nonché strutturali e durature che vedano coinvolte anche le associazioni ambientaliste in un contesto che è cambiato. Ci sono competenze tornate in capo alla Regione, che dovranno essere delegate agli Atc, oltre alla necessità di varare un nuovo Piano faunistico regionale alla luce dell'evidente inefficacia di quello attualmente in vigore».