«Vi prego, aiutatemi a morire»

L’appello di Mingroni, ex bidello della D’Annunzio che da 18 anni vive a Casoli paralizzato

CASOLI. «Aiutatemi a morire». L'appello è disperato e provocatorio. Lo lancia, in un post di commiato, come lo definisce lui stesso sul suo blog, Severino Mingroni, presidente onorario di Radicali d’Abruzzo, malato, da oltre 18 anni, della sindrome “locked-in”, che lo ha condannato alla paralisi dopo una trombosi.

Chi è Mingroni? Nato all’Aquila, 55 anni fa, da madre teatina e padre aquilano, ha frequentato il liceo Classico a Casoli e Scienze Biologiche all’Aquila. Non è mai diventato biologo, ma usciere nella stessa Università. «Successivamente», dice, «chiesi ed ottenni (nle gennaio 1991) il trasferimento all’Università di Chieti. Fui promosso bidello ma, la mattina di domenica 22 ottobre 1995, nella casa dei miei genitori, ebbi la trombosi all’arteria basilare destra».

Mingroni vive a Casoli dove è assistito dalla madre 79enne. Grazie a una serie di terapie, svolte in passato, è riuscito a recuperare l'uso dei muscoli del collo ma comunica solo con ausili informatici. La sua storia – raccontata anche in un piccolo compendio di 30 pagine disponibile sul sito dell'Aduc – lo ha spinto ad impegnarsi insieme ai Radicali per la legge regionale sulla Vita Indipendente. È legato all'associazione “Luca Coscioni” ed è tra i sostenitori della proposta di legge sull'eutanasia legale. Ma ora è disperato. Vuole Morire e non risparmia epiteti volgari nei confronti di politici per le condizione nella quali è costretto a vivere.

Dopo più di 18 anni «non ne posso più» - scrive nel post - «siccome i nostri politici non concedono quasi nulla, nemmeno il suicidio assistito, e siccome non ho molti soldi, chiedo davvero ad una anima buona di porre finalmente fine alla mia vita infernale, non appena mia madre non ci sarà più.

Sì, perché non voglio morire andando in Svizzera, ma voglio porre fine alla mia vita infernale qui nel mio letto».

La sindrome locked-in è una condizione nella quale il paziente è cosciente e sveglio, ma non può muoversi oppure comunicare a causa della completa paralisi di tutti i muscoli volontari del corpo. Qualcuno da oggi aiuti Mingroni.(l.c.)