nessuno interviene nel sito inquinato 

Via Penne, i rifiuti abbandonati restano a un passo dalle case

CHIETI. Via Penne resta una discarica. Cose se fosse una terra di nessuno, da mesi e mesi, i rifiuti abbandonati rimangono a un passo dalle case. Una bombola di gas, bidoni di vernice, taniche con...

CHIETI. Via Penne resta una discarica. Cose se fosse una terra di nessuno, da mesi e mesi, i rifiuti abbandonati rimangono a un passo dalle case. Una bombola di gas, bidoni di vernice, taniche con solventi, lastre di eternit, televisori, gomme, mobili rotti, calcinacci e water, un paio di sci: l’elenco dei rifiuti cresce sempre di più nel disinteresse delle istituzioni.
Via Penne si trova all’interno del Sir di Chieti Scalo, il sito di interesse regionale per l’inquinamento: passando tra le case dei residenti e imboccando una strada sterrata si arriva fino al greto del fiume. Con le auto e con i furgoni. È qui che si scaricano rifiuti senza controllo: non c’è neanche una telecamera a sorvegliare quello che accade di giorno e di notte.
Ma, paradossalmente, i rifiuti abbandonati rappresentano l’inquinamento di via Penne che non fa paura: sottoterra c’è l’inquinamento invisibile. Una contaminazione «diffusa» che parte dall’ex conceria e arriva fino al fiume con «la presenza di composti pericolosi quali dicloroetilene e tricloroetilene» e «un indice di rischio non accettabile della falda acquifera per l’uomo nel raggio di 1.000 metri». Sono questi i veleni che spaventano i residenti: dal 2008, è vietato usare l’acqua dei pozzi, coltivare i campi, mangiare le verdure dell’orto, fare scavi e il pascolo degli animali. (p.l.)