Violenza sessuale a Vasto, parlano altre due ragazzine: arrestati 4 minori

Si alza il "coperchio" su nuovi episodi, la scia mediatica spinge due studentesse a confidarsi con una docente. Salgono a 10 i giovani indagati. L'allarme di carabinieri e Procura: "Disagio minorile e importante perdita di valori morali e giuridici"

VASTO. Si alza definitivamente il coperchio sul fenomeno delle violenze sessuali. Il caso dei sei ragazzini accusati di aver violentato e ridotto in schiavitù una studentessa di 16 anni, ha fatto breccia. Ora altre minorenni parlano e si confidano con magistrati e carabinieri per denunciare nuovi episodi. E queste ulteriori indagini sono sfociate in quattro arresti nei confronti di altrettanti minorenni con le accuse di violenza sessuale di gruppo, pornografia minorile ed altro. I 4 sono stati arrestati dai militari di Vasto e trasferiti nell’Istituto penale per minorenni di Casal del Marmo (Roma).

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Le indagini sono proseguite sulla scia mediatica scaturita dai primi arresti. E hanno indotto altre due ragazzine minori a confidarsi con una loro docente, membro, tra l’altro, della “Save Emily Abruzzo”. Quest'ultima, raccolte le prime confidenze, si è rivolta, insieme a un legale esperta in legislazione minorile, dapprima alla Procura e poi ai carabinieri. Di qui poi la richiesta di misura cautelare al giudice delle indagini preliminari (Gip) del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila.

"Si tratta, dunque, di ulteriori episodi di violenza, di ulteriori vittime che, analogamente alla prima ragazza, hanno subito ricatti di diffusione di immagini e video compromettenti e di divulgazione nell’alveo familiare, degli incontri avvenuti per poter continuare ad ottenere prestazioni sessuali", spiegano in una nota all'Arma ricordando il primo episodio della studentessa di 16 anni che a giugno aveva portato agli arresti due minori. "Considerata la delicatezza della materia e l’età minore di tutti gli attori (vittima e carnefici), si è reso necessario, sotto il coordinamento del procuratore Roberto Polella, la prosecuzione delle investigazioni per fare piena luce su un caso che denota un disagio minorile diffuso ed una importante perdita di valori morali e giuridici", continuano i carabinieri. (a.mo.)