Scorcio lungo il fiume Orta

L'ITINERARIO

Acque sulfuree e di sorgente da Caramanico a Tocco 

A spasso lungo l’Orfento e l’Orta, incontrando abbazie, cascate e vigneti  

Da Sant’Eufemia alla Majella dove ci siamo fermati la scorsa settimana, proseguiamo alla volta di Caramanico Terme, piccolo ma suggestivo borgo medievale a 650 metri di altitudine nel cuore del Parco Nazionale della Majella, noto per le sorgenti sulfuree e oligominerali, dal 1576.
Bellissima la Chiesa abbaziale di San Tommaso di Paterno con la sua piccola cripta e pozzo centrale di acqua sorgiva. Il calendario dell’estate 2018 è ricchissimo di eventi dove tradizione, cucina e cultura animano le lunghe e calde serate. Per chi ama camminare in posti selvaggi e ricchi di acqua, da Caramanico si può risalire il Fiume Orfento nel suo omonimo vallone che dalle vette principali del Massiccio della Majella scende fino all’abitato; l’acqua ha scavato, nel corso di milioni di anni, una stretta forra oggi ricoperta da una fitta vegetazione. Si può camminare anche per ore in un ambiente incontaminato.
Appena dopo Caramanico prendiamo la strada provinciale 66 e ci fermiamo a Salle, piccolo borgo con una parte “vecchia” dove è situato il Castello risalente al XI secolo e lesionato nel 1915 dal terremoto della Marsica. La struttura, composta solo di pietra della Majella, possiede tre torri e davanti all’edificio si trova un’antica fontana cinquecentesca dai cui sgorga acqua potabile da tre mascheroni. Lasciato il paese ci rechiamo nella vicina Bolognano, sempre provincia di Pescara, anch’essa sul fiume Orta. Il fiume Orta scorre da un’altitudine di circa 1.300 metri, per 25 chilometri, fino a gettarsi nelle acque del fiume Pescara, dando vita ad un canyon che rappresenta uno dei luoghi più selvaggi d’Abruzzo. Lungo il suo percorso si trova una conca d’acqua, leggermente rialzata rispetto al letto del fiume Orta, una specie di piscina naturale denominata la Cisterna di Bolognano, continuamente rifornita da una cascata d’acqua sorgiva.
L’area è protetta, dunque non è possibile bagnarsi. Lasciata Bolognano prendiamo la strada regionale 5, Tiburtina Valeria, che per noi è ancora la strada statale, una via consolare importantissima per arrivare da Roma all’Adriatico. La statale in questo tratto attraversa uliveti e vigneti e tocca paesi molto interessanti.
Tra questi Tocco da Casauria con la sua chiesa, edificata nel XII secolo, e dedicata a sant'Eustachio Martire patrono del paese.
Prima di giungere a Tocco da Casauria, in direzione Pescara lungo la statale, troviamo la Fonte 4 Cannelle risalente al 1500: appoggiata ad un muro si compone di una ampia vasca in pietra che raccoglie l'acqua proveniente da quattro cannelle. Da Tocco Da Casauria si può risalire il Monte della Grotta (1.084m) dove lungo il percorso si trova una fonte di acqua sulfurea: il panorama dalla vetta è assicurato. E infine ci concediamo una visita d’obbligo all’Abbazia di San Clemente a Casauria, uno dei più importanti gioielli abruzzesi antecedente all’anno Mille. Stupendo il portico , quasi intatto da manomissioni, a tre arcate e bellissimi i capitelli ricchi di sagome e fregi. L’interno è maestoso e lungo 48 metri, spicca sulla destra il magnifico ambone, scolpito da un frate (Giacomo da Popoli), a forma di cassa poggiata su quattro colonne architravate. E ci fermiamo qui.
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