Ambra e Lodo Guenzi alla guida del Concertone

ROMA. La nostra Europa, il lavoro i diritti, lo stato sociale, saranno i temi guida del Concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni, che dal 1990 viene promosso da Cgil, Cisl e Uil. Pensiamo «che...

ROMA. La nostra Europa, il lavoro i diritti, lo stato sociale, saranno i temi guida del Concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni, che dal 1990 viene promosso da Cgil, Cisl e Uil. Pensiamo «che in questi temi, protagonisti anche dell'evento della mattina a Bologna, ci sia la scelta irrinunciabile dell'Europa come cardine del nostro futuro e la richiesta che avanziamo a voce sempre più alta, che l'Europa che conosciamo cambi e sia sempre più un'Europa di diritti e capace di offrire ai nostri giovani una prospettiva credibile per il loro futuro», dice Nino Baseotto, segretario organizzativo Cgil, insieme a Giorgio Graziani, segretario organizzativo Cisl e Pierpaolo Bombardieri, segretario organizzativo aggiunto Uil.
Per le otto ore di musica e diritti, prodotte e organizzate da Icompany e trasmesse in diretta da Rai3 a partire dalle 15 fino a mezzanotte e da Rai Radio 2 On Air in diretta live e social dal backstage, torna la coppia di conduttori dell'anno scorso, Ambra Angiolini e Lodo Guenzi.
«Rai3 in quest'anno ha tirato fuori tante idee e titoli», spiega il direttore di Rai3, Stefano Coletta. «Sul primo maggio sarebbe stato coerente portare una novità, ma con tutti gli autori abbiamo deciso di non poter fare a meno di Ambra, con cui spero di realizzare in mille altri progetti, e Lodo e dell'armonia che hanno dimostrato l'anno scorso».
La coppia ha contribuito a ringiovanire il pubblico della kermesse. «Dopo cinque edizioni, il Concertone nel 2018 ha ribadito l'8% di media, che è superiore alla media di rete», aggiunge Coletta. «Ma sono molto aumentati fra i telespettatori le ragazze tra 15 e 24 anni e i ragazzi tra 25 e 34 anni».
Fra gli artisti protagonisti ci sono Noel Gallagher's High Flying Birds, Achille Lauro, Anastasio, Daniele Silvestri, Ex-Otago, Ghali, Ghemon, Manuel Agnelli feat Rodrigo d'Erasmo, Motta, Negrita, Subsonica, The Zen Circus, Rancore.
Un cast nel quale, rispetto agli scorsi anni, scarseggiano più del solito le donne, almeno a livello di nomi di primo piano.
«Non mi sento in minoranza», commenta Ambra, che in conferenza stampa dimostra l'alchimia con il frontman de Lo Stato Sociale, insieme al quale si esibirà durante il concerto anche in una canzone. «In Italia abbiamo fior d'artiste, ma magari non erano libere. Al centro di questa giornata ci sono temi importanti che spero emergano, e la forza della musica, chi se ne frega se sul palco ci siano uomini o donne». Magari l'Italia «fosse come piazza San Giovanni quel giorno», aggiunge. «Si parte in pochi e la sera si diventa tantissimi, uniti come fosse un'unica persona».
Il direttore artistico e organizzatore generale Massimo Bonelli sottolinea che «l'anno scorso nel cast c'erano cinque donne, quest'anno sette (un numero nel quale include le componenti di band indie come Coma_cose e La rappresentante di lista, ndr). Ma il fatto che in questo campo le donne in generale siano meno è un tema importante, su cui sono disponibile a aprire un tavolo. C'è da dire che questo è un evento a trazione femminile, perché ci sono donne all'apice della sua organizzazione».
Come negli ultimi anni, nella scelta del cast, si è preferito guardare alla nuove tendenze, alla musica più attuale.
«Questo cast così giovane», dice Lodo Guenzi, che al Concertone renderà anche omaggio a Fabrizio De André, «spinge a guardare fuori dalla finestra, al mondo, più di quanto farebbe un cast più adulto».
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