Da Scanno verso la Serra di Monte Canzoni 

Nell’area di protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo

Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise offre la possibilità di fare escursioni facili e affascinanti. I suoi monti rotondi, le sue radure verdi, i panorami, le fioriture, gli incontri con animali ci fanno amare questi luoghi e ci invitano a tornare. Oggi andiamo a camminare vicino Scanno e percorreremo un interessante anello intorno a una montagna detta Serra di Monte Canzoni. Ci troviamo nella cosiddetta “Area di protezione esterna” del Parco dove le restrizioni sono minori rispetto all’area protetta vera e propria.
Dal paese di Scanno si sale in direzione Passo Godi. Giunti presso il ponte che supera il Torrente Tasso, si imbocca a destra la stradina asfaltata e dopo circa un chilometro, a quota 1200m circa, si parcheggia. Si imbocca il sentiero Y9 che seguendo la carrareccia ci porta nel bellissimo bosco di faggi del vallone Ciaccariello, fresco, ricco di verde, fiori e funghi.
A ogni angolo e anfratto del bosco si percepiscono odori e colori antichi che aprono il cuore. Una salita un po’ più ripida ci fa approdare a uno stazzo 1550m (meno di un’ora dalla partenza) con un piccolo rifugio sempre aperto e provvisto di stufa e legna da ardere. Davanti si aprono gli alti crinali che andiamo a raggiungere.
Si prosegue nel bosco sulla destra del rifugio e se ne esce a quota 1800m dove ci troviamo di fronte ad un bellissimo anfiteatro roccioso: sulla sinistra la Serra di Monte Canzoni, di fronte verso sud la cima della Navetta, sulla destra le propaggini della Montagna Grande di Scanno. Il sentiero sale sulla destra di un piccolo canyon, una spaccatura umida e protetta dove anche in autunno resistono fioriture meravigliose: si tratta di uno dei luoghi magici del Parco che riserva ad ogni escursione sorprese inaspettate. Da qui si può raggiungere il crinale della Serra di Monte Canzoni (2000m) seguendo omini di pietre sulla cresta: il sentiero non è ufficiale. Stupendo il panorama sui monti del Parco, del gruppo del Monte Genzana, e sullo sfondo, la Majella con il suo cappellino di nuvole.
Ridiscesi sulla sella a quota 1944m con un breve traverso giungiamo alla sella del Campitello dove si intercetta il sentiero Y8 e si scende verso una splendida radura dove si trova lo stazzo del Campo (1714 m- 3,30 ore dalla partenza) immerso nella omonima valle. Si tratta di un angolo di paradiso dove sembra di essere in un regno fatto di dolci dossi e profumi di selvatico: si notano tracce di cervi e a fine estate se ne sente il cupo bramito. Continuando a scendere sull’evidente sentiero, vi si trovano a tratti delle staccionate, si percorre il Vallone di Capra Morta, costeggiando ancora un canyon profondissimo che ci accompagna quasi fino alla fine. L’affaccio su quella spaccatura è meraviglioso: tappeti di foglie e alberi rigogliosissimi, preziosi. In poco più di 5 ore saremo di nuovo all’automobile.
Questa parte di “Area di protezione esterna” del Parco nazionale è anche transitabile tramite mountain bike per l’estesa rete di carrarecce al servizio della pastorizia. Un’opportunità in più per chi ama la montagna non solo a piedi.
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