Matthiae presenta il suo saggio a Pescara 

“Dalla terra alla storia”, scoperte  leggendarie di archeologia

PESCARA. È senz’altro l’appuntamento più atteso della programmazione culturale di Citylights, la libreria e associazione di Filippo Montefusco, baluardo della divulgazione letteraria a Pescara e non...

PESCARA. È senz’altro l’appuntamento più atteso della programmazione culturale di Citylights, la libreria e associazione di Filippo Montefusco, baluardo della divulgazione letteraria a Pescara e non solo.
La presentazione del libro del professor Paolo Matthiae, “Dalla terra alla storia. Scoperte leggendarie di archeologia orientale”, pubblicato da Einaudi nel maggio 2018, all'interno della prestigiosa collana Saggi, è prevista per oggi alle ore 15:30 nella sala conferenze del Museo d'arte moderna Vittoria Colonna (via Gramsci). Interverrà Oliva Menozzi, che insegna archeologia classica all’università d'Annunzio di Chieti, e l’autore, archeologo di fama internazionale, che ha insegnato Archeologia e storia dell’arte del Vicino Oriente antico all’università di Roma '”La Sapienza”, dove è stato Preside della Facoltà di Scienze umanistiche e Pro-Rettore, Accademico dei Lincei di Francia, d’Austria e di Svezia, noto soprattutto per essere lo scopritore della città di Ebla in Siria, dove ha condotto 47 campagne di scavo dal 1964 al 2010; nominato nel 1995 Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, ha pubblicato, tra i numerosi titoli, “Storia dell'arte dell'Oriente antico” in tre volumi, “Ebla. La città del trono. Archeologia e storia”, “Distruzioni, saccheggi e rinascite. Gli attacchi al patrimonio artistico dall'antichità all'Isis”.
«L'archeologia orientale, che ha come oggetto le civiltà preclassiche dell'Asia occidentale, dall’Egitto alla Mesopotamia, dalla Siria-Palestina all'Anatolia e all’Iran fino alle aree periferiche dell’Asia centrale e della Penisola Araba,» scrive Matthiae nella prefazione al volume, «si è sviluppata a partire dai decenni attorno alla metà dell’Ottocento per recuperare le conoscenze sulle grandi civiltà di quelle fondamentali regioni del pianeta che videro la formazione delle prime città, dei primi stati territoriali, dei primi stati nazionali e dei primi imperi della storia. L’archeologia orientale è poi salita alla ribalta dello scenario mondiale negli ultimi decenni del secolo scorso. Scoperte epocali», prosegue l’autore, «hanno fatto sì che le grandi civiltà dell’Oriente antico potessero legittimamente collocarsi in posizioni di rilievo e di valore assoluto nella storia universale e non più soltanto come pallidi preannunci del mondo greco-romano e delle religioni ebraica e cristiana».
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