Una veduta del lago di Barrea

L'ITINERARIO

Dalla valle Roveto su tra borghi, abbazie e ruscelli 

Partendo da Morino ci si addentra fino ai confini dell’Abruzzo e nel Parco

Oggi si parte da Morino (L'Aquila) nella valle Roveto dove ci siamo fermati una settimana fa. Si prosegue sulla strada regionale 82 e si arriva a San Vincenzo valle Roveto con le sue frazioni di Castronovo, Morrea, Santa Restituta-Rosce, Roccavivi, San Giovanni Nuovo e San Giovanni Vecchio. Nel territorio che circonda San Vincenzo valle Roveto sono presenti numerosi edifici religiosi degni di nota: poco distante da San Vincenzo Vecchio si trova l’Eremo della Madonna del Romitorio, una piccola chiesa a due piani. Il territorio del borgo è costellato da uliveti secolari delle varietà autoctone Monicella ed Alvia, che testimoniano la pratica millenaria di questa coltura risalente probabilmente all’epoca romana, dunque non manchiamo di assaggiarle.

Radure sui monti
Dopo la degustazione tra gli spettacoli naturali offerti dal massiccio dei monti Ernici si prosegue in direzione sud e dopo pochi chilometri ci ritroveremo a Balsorano, l’ultimo comune abruzzese a confine con il Lazio, suddiviso in una parte nuova ed una vecchia. Il comune è famoso per il suo castello Piccolomini che è sito nella frazione di Balsorano Vecchio ed è monumento nazionale dal 1902. Si può visitare il grazioso paese o anche immergersi negli eremi di Sant’Angelo e Sant’Onofrio che si trovano un po’ più in alto del borgo.
Il vasto territorio che circonda Balsorano con i suoi numerosi sentieri escursionistici è ideale per praticare sport a diretto contatto con la natura: è possibile, a piedi, raggiungere mete bellissime come la Valle dei Cerchi, il Pratone, la fonte delle Streghe, Macchia Tavana, Serra Alta.
Lasciamo ora l’Abruzzo per un piccolo tratto dirigendoci verso Sora ove si imbocca la Strada regionale 666 e successivamente la 509 che risale i versanti ovest delle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise fino ad arrivare al bellissimo passo appenninico di Forca d’Acero (1538m). Sul valico si trova un'area attrezzata (ed un rifugio) circondato da boschi e da una faggeta secolare nei pressi del gruppo montuoso del Monte Tranquillo.
Un luogo ideale per riposarsi e godere dell’aria fresca anche d’estate. È anche punto di partenza di numerose escursioni e d'inverno vi si pratica sci da fondo (si trova nei pressi della pista internazionale di Macchiarvana). Da Forca d’Acero scendiamo verso il cuore del Parco Nazionale per visitare il delizioso borgo di Opi dove in agosto si svolgerà la 35ª Sagra degli gnocchi. Nelle vicinanze si potrà passeggiare per la Val Fondillo e gustare aria fresca e acque scroscianti.

Vista del borgo di Barrea

Sulla strada statale 83, poi, attraversiamo tutti i borghi più belli del Parco: Villetta Barrea con i cervi, Civitella Alfedena con i lupi e Barrea con il suo lago. Il lago nacque dallo sbarramento del fiume Sangro che nasce sul Monte Morrone del Diavolo nei pressi di Pescasseroli, centro importantissimo e sede della direzione del Parco. Belle e ricche iniziative estive ovunque, cibo genuino, natura incontaminata.
C’è solo l’imbarazzo della scelta: fermiamoci al Parco e la settimana prossima ripartiremo da qui.
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