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Dylan Dog, i trent’anni dell'Indagatore dell'incubo

Il 26 settembre 1986 usciva la prima storia scritta da Tiziano Sclavi e disegnata da Angelo Stano. Oggi la festa con i lettori a Milano

Era il 26 settembre 1986 quando l'Indagatore dell'Incubo arrivava per la prima volta tra le mani dei lettori italiani con una storia scritta da Tiziano Sclavi e disegnata da Angelo Stano pubblicata da Sergio Bonelli Editore (allora Daim Press). In pochi anni Dylan Dog è diventato un fenomeno nel panorama fumettistico italiano, con vendite che, per alcuni mesi dei primi anni Novanta, hanno addirittura superato Tex, il numero uno assoluto in edicola. Ancora oggi è uno dei fumetti più letti e amati in Italia, un'icona che giunge al suo trentesimo compleanno.

Per festeggiare, Sergio Bonelli Editore porta in edicola Dylan Dog numero 361, Mater Dolorosa, una storia scritta da Roberto Recchioni, curatore editoriale di Dylan Dog, illustrata e colorata da Gigi Cavenago, con copertina della colonna del fumetto italiano Angelo Stano. Una storia di amore e sofferenza che rivela alcuni segreti del passato e del presente di Dylan. Un albo dove ritroveremo personaggi ed elementi classici della vita dell'Indagatore dell'Incubo come Morgana, Xabaras, il galeone, il siero della vita eterna, i morti viventi, ma anche elementi i più recenti come John Ghost e Mater Morbi. Proprio quest'ultima è stata protagonista di Mater Morbi, albo numero 280 della collana e best seller nelle librerie di varia nell'edizione graphic novel, storia scritta sempre da Roberto Recchioni e disegnata da Massimo Carnevale, di cui l'albo 361, Mater Dolorosa, è la continuazione.

Mater Dolorosa diventerà un albo da collezione in occasione di Lucca Comics & Games, dove sarà disponibile in edizione limitata con variant cover di Zerocalcare. E oggi festa con i lettori a Milano nel Dylan Dog Horror Day organizzato da Sergio Bonelli Editore, una giornata ricca di eventi con la zombie walk che attraversa il centro di Milano: in Piazza del Liberty, l'associazione teatrale Zombie Inside trasforma in zombie i fan e accoglie i cosplayer dei personaggi di Dylan Dog che vorranno partecipare alla marcia.

Capitanata da Dylan Dog in persona, la camminata partirà da Piazza del Liberty, proseguirà in Corso Vittorio Emanuele e sosterà dinanzi al Mondadori Megastore di Piazza Duomo 1. Proprio davanti al Duomo la zombie walk darà vita al primo frontespizio live della storia di Dylan Dog, disegno ispirato al Quarto Stato di Pellizza da Volpedo.

I festeggiamenti proseguono sul numero 362 (in edicola dal 29 ottobre), un numero attesissimo che segna il ritorno di Tiziano Sclavi alla sceneggiatura dopo nove anni di assenza. La storia, intitolata Dopo un lungo silenzio, affronterà due temi molto intimi sia per l'autore sia per Dylan Dog: l'alcolismo e la solitudine. I disegni sono stati affidati a Giampiero Casertano, storico e amato illustratore del personaggio.

Il nome Dylan Dog è stato ripreso dal poeta gallese Dylan Thomas (fdal quale anche Bob Dylan, nato Robert Zimmerman, mutuò il suo) ed era il nome che Tiziano Sclavi dava provvisoriamente a ogni suo personaggio nelle prime fasi della realizzazione. In questo caso il nome rimase. Le fattezze di Dylan Dog (realizzato da Claudio Villa e disegnato per la prima volta da Angelo Stano) sono ispirate all'attore Rupert Everett su richiesta dello stesso Sclavi, e l'ambientazione tipica è quella gotica e decadente di Londra, dove il protagonista vive al numero 7 di Craven Road. Facendo abitare Dylan in questa particolare strada, Sclavi volle rendere omaggio a Wes Craven, sceneggiatore e regista della popolare serie di film “Nightmare” incentrata sul terribile Freddy Krueger, anche se in realtà a Londra esistono due vie con quel nome, intestate entrambe a personaggi storici. Dylan ha dichiarato di essere alto un metro e 85 centimetri. Nel tempo libero suona il clarinetto, anche se l'unico pezzo che è in grado di suonare compiutamente è “Il trillo del diavolo” in sol minore di Tartini. Inoltre, è da sempre alle prese con un modellino di galeone da costruire, concentrandosi davanti al quale spesso riceve epifanie riguardo ai casi che lo coinvolgono. In realtà, il galeone ha la forma del vascello inglese del Settecento, l’Hms Victory dell'ammiraglio Nelson.

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