E dopo le serie tv è boom in libreria 

Indagine Aie-Ie rivela che il lettore abituale coincide con chi vede le fiction

TORINO. Le serie televisive hanno un effetto traino sulle vendite dei libri con lievitazione degli acquisti anche quando sono finite.
È quanto emerge dall'indagine di AIE in collaborazione con IE - Informazioni Editoriali, “La serialità televisiva, la lettura e l'acquisto di libri”. I dati prendono in esame l’andamento delle vendite in librerie e store online (escluso Amazon), di 8 titoli da cui sono state tratte delle serie televisive: Gomorra e Il Trono di Spade per Sky, L'uomo nell’alto castello per Amazon Prime Video, Il Commissario Montalbano, L'Amica Geniale e Il Nome della Rosa per la Rai, Suburra e Tredici per Netflix, considerando il periodo dal 2009 al 2019. Cosa succede ai libri quando va in onda una serie tv?
Pur con modalità diverse, crescono le vendite e l'effetto traino prosegue nei mesi successivi. E l'identikit di chi guarda le serie tv coincide con il lettore abituale che legge tra gli 1 e i 6 libri all'anno (il 34,7% contro il 25% della media nazionale nella fascia 1-3 libri); legge più della media nazionale (il 65,2% rispetto al 57% della media), legge libri ed ebook più della media (il 31,9% rispetto al 22% ), frequenta le librerie e usa l'e-commerce più della media. Gli italiani (15-75 anni) dichiarano di usare sempre più “porte” per entrare nei mondi narrativi: il cinema di sala, le community online, i social autoriali, le letture pubbliche, gli audiolibri. Primeggiano però le serie tv in chiaro (dal 75% al 79%) e quelle delle pay tv (Netflix, Sky, Amazon): dal 37% al 43%. Anche il libro rivela analoghi segnali di crescita: dal 54% al 58%; come l'ebook dal 23% al 25%. «Assistiamo a una fase di integrazione piuttosto che di cannibalizzazione di queste due forme di narrazione», spiega il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi. «Cambia la modalità narrativa ma si mantiene coerente e armonica rispetto al libro da cui deriva e per questo il nostro pubblico coincide spesso con quello». «Questo elemento di integrazione», sottolinea il responsabile dell'Ufficio studi, Giovanni Peresson, «viene confermato non solo dal fatto che con l'avvio di una serie tv o di una nuova “stagione” le vendite s’impennano, ma anche quando la serie è finita si va a comprare il libro da cui la serie è tratta e si è appena seguita. Quasi a continuare su un'altra piattaforma tecnologica (il libro) ciò che si è appena smesso di vedere. O di voler vedere da un'altra prospettiva narrativa ciò che si è appena interrotto». (m.c.)