“Generi di conforto”, molto più che ricette

C’è tutto il sapore delle cose buone, quelle di famiglia, nel libro Generi di Conforto, scritto con cura, passione e tantissima fantasia da Gigi e Marisa Passera, note come le Sorelle Passera.In...

C’è tutto il sapore delle cose buone, quelle di famiglia, nel libro Generi di Conforto, scritto con cura, passione e tantissima fantasia da Gigi e Marisa Passera, note come le Sorelle Passera.
In uscita il 13 settembre per Tea, il libro è un tuffo nei sapori e nei ricordi delle due autrici che, con generosità, aprono al lettore la porta dei loro affetti materializzati nei personalissimi piatti del cuore. Il cibo con Gigi (la maggiore delle due, autrice televisiva e radiofonica) e Marisa (la “piccola” di casa, voce di Radio Deejay e conduttrice tv) diviene un autentico «abecedario delle emozioni», uno strumento per tornare indietro con la memoria e mantenere vive le storie della loro famiglia.
Nel libro non ci sono solo ricette, ma fanno capolino personaggi, sentimenti, abitudini, aneddoti, chiacchierate con gli amici. Quello delle due autrici è un cibo eccentrico e genuino, che fa sentire a casa chi legge, che racconta oltre a riempire la pancia, che delizia il palato ma anche gli occhi con i suoi colori e le sue forme. E che si tratti di molto di più di un manuale di cucina lo si capisce subito: bastano i titoli delle ricette a schiudere lo scrigno delle sorprese. Ogni piatto è un dono dal passato pronto a conquistarsi il suo posto nel presente, e chissà, magari anche nel futuro. Ci sono le «bruschette per anime romantiche» di Gigi, con acciughe, tartare di manzo e salmone, inadatte a «cinici e perditempo» e il suo «my secret garden», in cui a regnare sono i profumi di erbe, limone e lavanda; per Marisa è imperdibile il «Pasqua quando vuoi», trionfo di carciofi teneri, o il dolce e colorato «cuore viola», dessert semplice e povero a base di uva nera che diventa il succoso simbolo dell’autunno. Le dosi sono un po’ a caso, la stagionalità dei prodotti non è rispettata, e c’è dunque una sorta di vena anarchica che emerge. Ma è giusto così: le Sorelle Passera navigano a vista, promettono sincerità e leggerezza grazie a pietanze capaci di offrire manciate di consolazione, gioia, affetto.