I paradisi di Paul Gauguin nei cinema 

Il docufilm sul pittore francese da oggi fino a mercoledì in sette sale d’Abruzzo

PESCARA. Da oggi fino a mercoledì, come nuovo appuntamento del progetto della Grande arte al cinema, nei cinema italiani sarà proiettato “Gauguin a Tahiti. il paradiso perduto”, il nuovo docufilm con la partecipazione di Adriano Giannini, diretto da Claudio Poli, su soggetto di Marco Goldin e Matteo Moneta, che firma anche la sceneggiatura, e prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital. Il docufilm sarà proiettato in Abruzzo in 7 sale: The Space Cinema di Montesilvano, al Massimo di Pescara, all'Arca di Spoltore, al Movieland di Chieti, al Ciakcity di Lanciano, e al Ciakcity Garden di Guardiagrele, allo Smeraldo di Teramo.
Ripercorrendo le tracce di una biografia che appartiene ormai al mito e di una pittura raffinatamente primordiale, il film guiderà lo spettatore in un percorso tra i luoghi che il pittore francese Paul Gauguin (1848-1903) scelse come sua patria d’elezione e attraverso i grandi musei americani dove sono custoditi i suoi più grandi capolavori: New York col Metropolitan Museum, Chicago con il Chicago Art Institute, Washington con la National Gallery of Art, Boston con il Museum of Fine Arts. Ad accompagnare lo spettatore gli interventi di esperti internazionali: Mary Morton, curatrice alla National Gallery of Art di Washington, Gloria Groom,curatrice all’Art Institute di Chicago, Judy Sund, docente della New York City University, Belinda Thomson, massima esperta di Gauguin, David Haziot, autore della più aggiornata e accreditata biografia su Gauguin. “Gauguin a Tahiti. il paradiso perduto” trasforma in immagini quel libro d’avventura che fu la vita di Gauguin, ma è anche la cronaca di un fallimento. Perché Gauguin non poté mai sfuggire alle proprie origini, alle ambizioni e ai privilegi dell’uomo moderno. Fu sempre il cittadino di una potenza coloniale: dipinse tra le palme, ma con la mente rivolta al pubblico dell’Occidente. Un paradosso che si riflette nel destino della sua opera, visto che i suoi quadri oggi sono conservati in grandi musei internazionali dove ogni anno milioni di persone si fermano di fronte alle tele di Tahiti, sognando il loro istante di paradiso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.