Il Blake di Macrini a Londra 

Il musicista giuliese in tour con l’opera “The Book of Thel”

GIULIANOVA . Grande successo del regista abruzzese Rolando Macrini, artista in residenza stabile al Teatro Comunale di Teramo per Acs (Abruzzo e Molise circuito spettacolo), che ha presentato a Londra, il 6 e 7 giugno scorsi, e porterà ancora in scena il 7 luglio nel prestigioso Rose Theatre di Kingston, la sua opera lirica The Book of Thel, basata sull’omonimo poema del profetico e visionario poeta inglese William Blake.
Lo spettacolo ha la regia di Peter Case e Rolando Macrini, che è nato a Giulianova ma risiede a Mosciano Sant’Angelo, e la direzione musicale del maestro Claudio Scarabottini. L'opera è stata prodotta in collaborazione con La MaMa Umbria International di Spoleto e con l’Università di Kingston Performing Arts e sarà presente il 9 agosto all’International Fringe Festival di Edimburgo. Blake fu poeta, incisore, pittore spirito ribelle e visionario e considerò come un’unica espressione del suo genio profetico sia il mezzo verbale sia quello visivo.
Nel suo poema Il libro di Thel (1789), illustrato da lui stesso con incisioni e disegni, semplifica la comprensione della sua concezione filosofica. Nel 2011 Peter Case mise in scena presso la Wilton Music Hall di Londra un progetto teatrale sperimentale tratto da quest’opera e chiese al giovane compositore Rolando Macrini di trarne un breve spettacolo musicale di 20 minuti. Dal germe di questo lavoro Macrini arriva alla realizzazione di un’opera vera e propria che integra il passato della musica classica – attraverso un approfondito lavoro sugli archi – alla contemporaneità della musica elettronica. Nasce così The Book of Thel, presentato in un primo studio al sessantesimo Festival dei Due Mondi nel 2017 e nei giorni scorsi al Rose Theatre nella sua ultima versione. «Le mie note», racconta Macrini, «hanno cercato di alternare la stessa idea di bellezza e oscurità, di gioia e di morte che Blake trattava con una leggerezza inquietante”».
Un incontro fondamentale è quello con l’illustratore spoletino Jacopo Maran, che grazie alle sue le sue tavole, completa quell’intersezione così importante per Macrini tra elementi visivi, le parole e la musica. La storia di Thel, una giovane pastorella figlia di Seraphim nella Valle di Har, sembra una specie di poema di “formazione”, nel quale la fanciulla compie un percorso pieno di domande rivolte al Giglio della Valle, poi alla Nuvola, alla Zolla di Terra e al Verme, tutti simboli dell'inesperienza e dell'innocenza che non sanno veramente risponderle. Thel giunge fino alla Valle della Morte dove trova la sua fossa e da lì fugge correndo indietro alla Valle di Har.
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