Il coraggio di Nina la vecchiaia furba e gli snob beffati

Nina viene assunta come inserviente in una villa della bassa Lombardia trasformata in casa di riposo per anziani. Ha bisogno di lavorare, ma non fino al punto di accettare ricatti sessuali. Quando...

Nina viene assunta come inserviente in una villa della bassa Lombardia trasformata in casa di riposo per anziani. Ha bisogno di lavorare, ma non fino al punto di accettare ricatti sessuali. Quando decide di parlare, smascherando un vero e proprio sistema di pressioni sulle lavoratrici all’interno della struttura, Nina deve anche fronteggiare l’ostilità delle compagne, molte straniere.
Per l’8 marzo arriva sugli schermi il film di Marco Tullio Giordana Nome di donna, storia che il regista e la co-sceneggiatrice Cristiana Mainardi hanno scritto tre anni fa, in tempi non sospetti rispetto allo scandalo molestie che da Hollywood si è allargato per ogni dove col movimento #metoo dando alle donne il coraggio di parlare. Interprete di questa riflessione sulla condizione delle lavoratrici più deboli è Cristiana Capotondi. Nel cast Valerio Binasco (il direttore Torri), Bebo Storti (don Ferrari, che sa e copre) e la veterana Adriana Asti, nei panni di un’anziana attrice residente nella casa di riposo.
Gli anziani sono protagonisti della commedia Ricomincio da noi di Richard Loncraine, interpretata da bravissimi attori britannici. Un film sulla possibilità di ripartire anche nella terza età, come capita alla snob lady Sandra (Imelda Staunton), che scopre dopo quarant’anni di matrimonio il tradimento del marito con la sua migliore amica. Lasciata la sua vita dorata, riparerà in un quartiere popolare dalla sorella fricchettona Bif (Celia Imrie), con la quale non era mai andata d’accordo. Grazie a lei e a una scuola di ballo, Sandra scoprirà uno stile di vita più semplice e vero, riuscirà a sciogliere le emozioni e a fare nuove e più autentiche amicizie, come quella romantica con l’anticonformista Charlie (Timothy Spall).
Prende in giro tutti, rom e intellò, la pochade Benvenuti a casa mia di Philippe de Chauveron, con il campione della commedia francese Christian Clavier (“Non sposate le mie figlie!”). Jean-Etienne Fougerole, scrittore e intellettuale impegnato e di successo, predica l’inclusione nel suo ultimo libro “À bras ouverts” (A braccia aperte, titolo originale del film). Provocato in tv da un interlocutore di destra ad accogliere i bisognosi a casa sua, Fougerole raccoglie la sfida per non perdere la faccia. Detto fatto, il furbo rom Babik (Ary Abittan) si presenta con tutta la famiglia al cancello della villona di Fougerole.
In sala anche il truculento thriller metropolitano Il giustiziere della notte di Eli Roth, remake del film con Charles Bronson. Qui il protagonista, il mite Paul Kersey, chirurgo di Chicago, è interpretato da Bruce Willis. Dopo l’intrusione violenta in casa sua, vittime moglie e figlia, l’uomo si arma per dare la caccia ai rapinatori assassini. Infine la commedia di Francesco Bonelli Anche senza di te, con Myriam Catania, Nicolas Vaporidis e Matteo Branciamore. La maestra precaria Sara, prossima alle nozze col medico rampante Andrea, cade spesso negli attacchi di panico. Lui la molla e lei si rimette a studiare, sostenuta dal collega Nicola.
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