Edizione digitale
il concerto
Il Migrante di Giovanni Falzone allo Spazio Rimediato dell’Aquila
L’AQUILA. “Migrante” è un progetto musicale che Giovanni Falzone porterà in scena, stasera alle 21.30, Nello Spazio Rimediato in via Fontesecco 22 all’Aquila. Falzone proporrà un concerto di tromba,...
L’AQUILA. “Migrante” è un progetto musicale che Giovanni Falzone porterà in scena, stasera alle 21.30, Nello Spazio Rimediato in via Fontesecco 22 all’Aquila. Falzone proporrà un concerto di tromba, voce, oggetti ed elettronica. Il concerto è il secondo appuntamento di “Taimaut”, una rassegna dedicata al jazz e alle sue contaminazioni, ideata da Polarville in collaborazione con La Fenice Enoteca e Spazio Rimediato. Il, biglietto d’ingresso costa 7 euro.
«Il migrante», si legge nelle note di presentazione del concerto, «quando lascia la propria terra di origine porta con sé una valigia invisibile piena di tracce indelebili: radici sapori, odori, immagini, suoni, suggestioni, ricordi e molto altro! Questo suo nuovo progetto in “solitaria” racconta un mondo interiore composto da tantissime tessere sonore. Il tutto filtrato ed elaborato attraverso l’utilizzo di strumentazione elettronica affiancata al suono acustico della tromba, alla voce e ai vari oggetti sonanti».
«Il migrante aperto e ben disposto», racconta Falzone, «si trasforma, si arricchisce di nuove esperienze, assorbe l’energia del luogo che lo accoglie donando in cambio la propria storia”. La manipolazione costante e in tempo reale del suono acustico d’origine, attraverso la strumentazione elettronica, mi è sembrato il modo migliore per enfatizzare la continua metamorfosi come metafora predominante dell’esistenza umana. Un viaggio creativo e meditativo al di sopra di ogni barriera e genere».
La rassegna “Taimaut” prevede selezioni musicali e incontri con scrittori ed è pensata come un contenitore in continua evoluzione, con l’intento di stimolare una città già palcoscenico di un importante festival nazionale dedicato al jazz e sede di un prestigioso corso al conservatorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
«Il migrante», si legge nelle note di presentazione del concerto, «quando lascia la propria terra di origine porta con sé una valigia invisibile piena di tracce indelebili: radici sapori, odori, immagini, suoni, suggestioni, ricordi e molto altro! Questo suo nuovo progetto in “solitaria” racconta un mondo interiore composto da tantissime tessere sonore. Il tutto filtrato ed elaborato attraverso l’utilizzo di strumentazione elettronica affiancata al suono acustico della tromba, alla voce e ai vari oggetti sonanti».
«Il migrante aperto e ben disposto», racconta Falzone, «si trasforma, si arricchisce di nuove esperienze, assorbe l’energia del luogo che lo accoglie donando in cambio la propria storia”. La manipolazione costante e in tempo reale del suono acustico d’origine, attraverso la strumentazione elettronica, mi è sembrato il modo migliore per enfatizzare la continua metamorfosi come metafora predominante dell’esistenza umana. Un viaggio creativo e meditativo al di sopra di ogni barriera e genere».
La rassegna “Taimaut” prevede selezioni musicali e incontri con scrittori ed è pensata come un contenitore in continua evoluzione, con l’intento di stimolare una città già palcoscenico di un importante festival nazionale dedicato al jazz e sede di un prestigioso corso al conservatorio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.