Il regista Tinto Brass in terapia intensiva 

Malore per il maestro del cinema erotico: mia moglie farà la cosa giusta per me

ROMA. IIl regista Tinto Brass, maestro indiscusso del cinema erotico italiano, è ricoverato a Roma in terapia intensiva all'ospedale Sant'Andrea. . Brass, 86 anni, aveva già nel 2010 avuto un ictus, e ha avuto un malore che ha richiesto un ricovero urgente, a quanto si apprende dalla moglie, Caterina Varzi che era con lui quando si è sentito male. Secondo il Corriere della Sera la notizia del ricovero la situazione è precipitata lunedì sera nella villa di Isola Farnese dove il regista vive da molti anni. Sempre il quotidiano riporta le parole dette dal regista a proposito del fortissimo rapporto che lo lega alla moglie e le sue idee sul fine vita: «Nel caso io non sia più in grado di badare a me stesso, Caterina sceglierà per me la cosa giusta. Le consegno la chiave della mia vita, sicuro che la girerà al momento giusto. Lei è lamia Circe paziente». «Discrete condizioni generali, è vigile e collaborante» riporta il bollettino medico diffuso dall'Azienda ospedaliero-universitariaSant’Andrea sulle condizioni del regista. «A seguito di accertamenti medici il paziente martedì è stato trasferito in una unità di terapia intensiva. Risulta al momento in discrete condizioni generali, vigile e collaborante. Ulteriori esami sono tutt'ora in corso».
Nato a Milano il 26 marzo 1933 ha iniziato la sua lunghissima e densa carriera negli anni Sessanta con film che fin da subito attirano le attenzioni della censura non tanto per i contenuti erotici ma per quelli politici, il suo primo film Chi lavora è perduto (1963), affrontava il tema di un giovane che stenta ad integrarsi nella società. Ma sono titoli come La chiave con Stefania Sandrelli, Miranda con Serena Grandi, Capriccio con Francesca Dellera, Senso '45 dal racconto di Camillo Boito con Anna Galiena a tributargli il titolo del maestro dell’erotismo sul grande schermo. Erotismo mai fine a se stesso ma sempre legato al discorso sul potere come Salon Kitty del 1975 con Helmut Berger, ambientato in una casa di tolleranza nella Berlino nazista.
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