Il Sessantotto di Agosti stasera a Pescara 

Il regista presenta il suo film documentario “Ora e sempre. Riprendiamoci la vita” all’Auditorium Petruzzi

“Ora e sempre. Riprendiamoci la vita” è il titolo di un documentario sul Sessantotto che sarà proiettato, stasera alle 21, nell’Auditorium Petruzzi in via delle Caserme a Pescara. L’autore del film, Silvabno Agosti, sarà presente alla proiezione. L’ingresso è gratuito. L’appuntamento di questa sera è organizzato dall’Arci Pescara nell’ambito della rassegna dedicata al ricordo degli avvenimenti del 1968, intitolata “A futura memoria.
«Dopo una carriera semiclandestina», si legge nelle note di presentazione della serata, «fatta di opere distribuite in maniera carbonara, spesso tagliate o proibite, era grande l'attesa per il film-summa di Silvano Agosti. L'opera contenitore di una vita da cineasta rivoluzionario, dedicata al decennio in cui in Italia tutto è successo ma nulla o quasi è cambiato, gli anni che vanno dalla rivolta studentesca del 1968 alla morte di Aldo Moro nel 1978, evento scelto da Agosti per apporre la parola "fine" sui moti di contestazi".
Il documentario raccoglie una serie di interviste, che intervallano e commentano le immagini di repertorio su quegli anni. A parlare sono, fra gli altri, Bernardo Bertolucci, Mario Capanna, il cantautore e regista Paolo Pietrangeli, l'anarchico Pietro Valpreda, il regista Alberto Grifi, Massimo Cacciari, Dario Fo e Franca Rame. Tra le testimonianze c’è anche quella della giornalista Clara Sereni sul movimento femminista e sulala sua crisi negli anni immediatam,ente successivi al Sessantotto. A questo proposito, Agosti, in un’intervista al sito Movieplayer, ha dato una sua interpretazione. «L'ergastolano pensa solo alla fuga», ha detto il regista. «Le mogli erano troppo impegnate a pensare ai propri matrimoni infelici per trasmettere le idee femministe alle figlie»
«Nel 1998», ha aggiunto Agosti, nella stessa intervista, «la Rai mi ha chiesto di celebrare il trentennale. Ne è nata Trent'anni di oblio, tredici puntate che la Rai ha trasmesso alle quattro del mattino. Stavolta non mi interessava analizzare tanto la miccia quanto le conseguenze dell'esplosione». Una buona parte del film è dedicata alle stragi di Piazza della Loggia a Brescia e dell'Italicus in Emilia Romagna, entrambe del 1974. «La prima strage è stata ordinata dagli Stati Uniti in risposta alle rivendicazioni operaie, alle lotte per i diritti e all'ascesa del Pci», ha detto Agosti. «Movimenti nati approfittando dell'indifferenza e del vuoto dei partiti. Quando le donne sono scese in piazza, il potere ha deciso di dare lo stop con le stragi. Dopo Piazza della Loggia ho interrotto le riprese di un film, Purgatorio, e sono tornato a Brescia, la mia città, per girare Brescia 74 documentando l'accaduto».
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