“Incontrocampo” Film introvabili in lingua e doppiati 

LANCIANO. Sono sette su nove i film in lingua originale che verranno proiettati nella seconda edizione di “Incontrocampo”, la rassegna che ogni lunedì e mercoledì, da oggi ad aprile, viene ospitata...

LANCIANO. Sono sette su nove i film in lingua originale che verranno proiettati nella seconda edizione di “Incontrocampo”, la rassegna che ogni lunedì e mercoledì, da oggi ad aprile, viene ospitata nel CiakCity di via Bellisario.
L’iniziativa è curata da Giulia De Fabritiis, Francesco Di Bucchianico, Francesco Di Nardo e Claudio Soffio del Collettivo sala 4, e porta in sala nove pellicole italiane e straniere uscite negli ultimi due anni. Si tratta di film generalmente apprezzati da critica e pubblico, ma che hanno faticato a trovare una distribuzione adeguata al loro valore: per alcuni infatti si tratta della prima proiezione abruzzese. Fino al 10 aprile, le pellicole straniere vengono proiettate in lingua originale lunedì alle 20,30 e mercoledì alle 18 con sottotitoli; lunedì alle 18 e mercoledì alle 20,30 si può vedere il film doppiato in italiano. Il biglietto singolo costa 5,50 euro e l’abbonamento a tutta la rassegna 32 euro, mentre con 25 euro si assiste a sei proiezioni su nove. Novità rispetto alla prima stagione di “Incontrocampo” è la possibilità per gruppi di un minimo di trenta di ottenere una proiezione aggiuntiva alle 16 a un prezzo ridotto.
Si comincia quindi stasera con Troppa grazia, lavoro italiano diretto da Gianni Zanasi, nel quale Lucia (Alba Rohrwacher), geometra che si occupa della mappatura di un terreno destinato a una grande opera edilizia, sulla quale pendono alcune irregolarità, incontra una strana figura: l’incontro mistico sconvolge la trasporta in un viaggio interiore alla scoperta di una verità nascosta. Lunedì 18 e mercoledì 20 febbraio c’è il primo film in lingua originale, Leave no trace (Senza lasciare traccia), adattamento del romanzo “My Abandonment” di Peter Rock diretto dalla regista statunitense Debra Granik: racconta di un’adolescente e di suo padre che, dopo aver vissuto nascosti in un bosco dell’Oregon, vengono scoperti e affidati ai servizi sociali, per poi affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più selvaggia alla ricerca dell’indipendenza assoluta.
Lunedì 25 e mercoledì 27 è la volta dello spagnolo con il messicano Museo (nella versione italiana allungato con Folle rapina a Città del Messico) di Alonso Ruizpalacios, Orso d’oro a Berlino 2018, nel quale due studenti pagano caro il furto di alcuni reperti storici. Il 4 e 6 marzo si torna all’inglese con Disobedience di Sebastián Lelio, un’appassionata indagine sulla femminilità e sui pregiudizi che ne condizionano la libera espressione. Double vies (Il gioco delle coppie), scritto e diretto da Olivier Assayas è in sala lunedì 11 e mercoledì 13 marzo: si tratta di una brillante commedia in francese, che si presenta come un’istantanea sui retroscena dell’industria culturale, e sui modi goffi con cui i nostri cuori reagiscono all’avanzata del digital marketing nella quotidianità.
Il 18 e 20 marzo Santiago di Nanni Moretti racconta i primi mesi della spietata dittatura di Pinochet in Cile, e di come molti oppositori politici vennero accolti e salvati in Europa.
Lunedì 25 e mercoledì 27 marzo c’è Se rokh (Tre volti), dell’iraniano Jafar Panahi, che nel film interpreta se stesso che attraversa il proprio paese nel tentativo di salvare una ragazza, che minaccia il suicidio perché la famiglia ostacola il suo sogno di diventare attrice. Dopo il persiano, lunedì primo e mercoledì 3 aprile arriva l’islandese con Kona fer í stríd (La donna elettrica) di Benedikt Erlingsson, regista di Reykjavik, che racconta dei dubbi di Halla tra continuare la sua attività di ecoterrorista o adottare una bambina ucraina (lingua che fa capolino nel film oltre a inglese e spagnolo). Si conclude l’8 e 10 aprile con Lucky diretto da John Carroll Lynch, attore all’esordio alla regia, che racconta il viaggio spirituale di un ateo novantenne prima di morire.
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