L’altra metà di Renga  «Il 3 maggio sarò in Abruzzo»

MILANO. «La musica, le parole, la mia voce: sono gli unici strumenti che ho a disposizione per non tradire la mia anima». È la filosofia di vita da artista di Francesco Renga, che venerdì 19 aprile...

MILANO. «La musica, le parole, la mia voce: sono gli unici strumenti che ho a disposizione per non tradire la mia anima». È la filosofia di vita da artista di Francesco Renga, che venerdì 19 aprile pubblica il suo ottavo album di inediti “L’altra metà”, e il 3 maggio sarà al Centro D’Abruzzo” di San Giovanni Teatino (ore 18) per un incontro con i fan e uno dei primi firmacopie.
«Ci sono grosse novità in questo disco», assicura il cantante. «La ricerca di linguaggio e filosofia musicale prendono spunto dal tempo che viviamo; mi sono accorto che c’era un cambiamento dalla musica e dalla fruizione della stessa, per questo ho sentito l’urgenza di trovare un linguaggio reale e diverso. È questo, credo, il miglior pregio del disco: canzoni, parole e musica che riescono a essere contemporanee; che riescono a raccontare la vita che è attraversata dallo sguardo di un uomo di 50 anni».
Dell’album fa parte anche “Aspetto che torni” presentata all’ultimo Festival di Sanremo. «Volevo portare a Sanremo quella testimonianza, la chiusura di un cerchio, una canzone classica vicina la mio mondo, emozionante, con un testo dal quale si scorge anche la sensazione di una generazione incerta su ciò che è». Il titolo “L’altra metà” è tutto un programma. «Esattamente», conferma l’artista. «Oltre ad essere 50 anni della mia vita, della mia storia e della mia musica, simboleggia lo spartiacque, un modo di raccontare, e poi si parlerà di un prima e di un dopo, una sorta di ripartenza con una consapevolezza rinnovata». Francesco Renga è davvero entusiasta del risultato raggiunto con questo disco. «È frutto di oltre 35 anni di lavoro, di ricerca, di passione, d’amore, di vita spesa a cercare di raccontare e raccontarmi attraverso la musica e le parole e la mia voce», spiega. «Ho scritto insieme a moltissimi giovani autori e artisti perché avevo bisogno di trovare il linguaggio giusto per riuscire a parlare, attraverso queste canzoni, anche ai miei figli, senza paura di risultare sbagliato».
Fra gli autori spiccano Paolo Antonacci, Bungaro, Flavio Pardini (Gazzelle), Ultimo, Lorenzo Urciullo (Colapesce) e Fortunato Zampaglione. È imprescindibile il rapporto con i figli e con Ambra, nonostante la separazione. «Sono sempre con me, molto sereni», confessa. «È di certo un bel momento, sereno, segno di una consapevolezza nuova. La serenità in amore di oggi e nella norma, vivo come tutti, felice: è l’altra metà della vita che affronto oggi con serenità».
«La mia energia è la musica non vedo oltre il presente», riflette parlando anche della vecchiaia. «Tema da affrontare è una malattia sociale come l’Alzheimer, che affligge mio padre e coinvolge tutta la famiglia. Oltre trent’anni fa ho perso mia madre e non avevo mai considerato l’aspetto dal suo punto di vista: mi accorgo che ho l’età che aveva lei quando se n’è andata». Prodotto da Michele Canova Iorfida e composto da12 brani, Renga presenterà per la prima volta questo album il 27 maggio all’Arena di Verona e il 13 giugno al Teatro Antico di Taormina, speciali anteprime di un tour di oltre 30 date che prenderà il via in autunno nei più prestigiosi teatri di Milano, Cremona, Firenze, Bergamo, Montecatini, Roma, Cesena, Genova, Atena Lucana di Salerno, Avellino, Napoli, Bari, Crotone Lugano, Varese, Trieste, Bologna, Torino, Parma e dal 10 maggio in giro per l’Europa. «Non vedo l’ora di cominciare», conclude. «Le due anteprime sono in location da sogno per un’artista. In scaletta ci sarà tutto questo nuovo disco con altre canzoni del mio repertorio». Ad accompagnare Renga sul palco la band storica con Fulvio Arnoldi (chitarra acustica e tastiere), Vincenzo Messina (piano e tastiere), Stefano Brandoni ed Heggy Vezzano (chitarre), Phil Mer (batteria) e Gabriele Cannarozzo (basso).
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