Le sculture di Giuliante a Pescara 

Le opere dell’artista abruzzese nelle foto di Piero Cipollone al Museo delle Genti

PESCARA. Il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara dedica allo scultore Felice Giuliante una mostra fotografica attraverso le immagini di Piero Cipollone. Oggi alle 18 si terrà l’inaugurazione.
Felice Giuliante (Pennapiedimonte, 1885 – Chieti, 1961) fu definito da Francesco Verlengia «il primo scultore delle botteghe d’Abruzzo» e da Raffaele Paolucci «un mirabile artista della mia terra». A lui affidò l’incarico di progettare e realizzare il Sacrario di Bocca di Valle con la direzione artistica di Francesco Paolo Michetti.
Giuliante, si legge nelle note di presentazione della mostra «raccoglie l’eredità degli scalpellini della Maiella, ai quali si devono le sculture decorative di San Liberatore e San Clemente a Casauria, due badie tra le più insigni dell'Italia meridionale medievale».
«Discendente spirituale del maestro Nicodemo, creatore degli amboni romanici di Cugnoli e di Moscufo», proseguono le note, «diventa con gli anni un artista dalla figura poliedrica: a lui si devono opere di architettura in Abruzzo e Molise, opere di restauro del patrimonio artistico di scultura medioevale della Regione, opere di modellazione di bozzetti in creta e bronzo, opere di scultura in pietra e in marmo. Ha collaborato con artisti quali Francesco Paolo Michetti, Basilio e Tommaso Cascella e Federico Spoltore».
Nel 2016 è nata l’Associazione culturale Felice Giuliante con lo scopo di individuare le opere dello scultore di Pennapiedimonte, catalogarle e farle conoscere, continuando un lavoro di ricerca già avviato nel 1967 all’Accademia delle Belle Arti di Roma da Antonietta Orsatti, con il lavoro, “Felice Antonio Giuliante, marmoraro abruzzese”.
«Felice Giuliante», scrive Marco Nocca, docente di storia dell’arte dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, «eclettico artista della pietra, (...) con la sua arte, si pone in sostanziale continuità formale e materiale, con la grande scultura medioevale dei centri abruzzesi, rivelata dalla mostra di Chieti del 1905. La sua figura e produzione sono significativamente collegate ai grandi artisti coevi attivi in Abruzzo come Francesco Paolo Michetti e Basilio Cascella».
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