La cantante Daniela Del Ponte (foto dal profilo Facebook)

Mara Maje, il rock incontra la tradizione e le bellezze d'Abruzzo / VIDEO

Una cantante, un musicista, una società che promuove il turismo con le riprese dai droni. Da questo mix nasce "Mare maje", il commovente canto tradizionale abruzzese che vola sui paesaggi mozzafiato dei Parchi del Gran Sasso e della Maiella

La voce graffiante di Daniela Del Ponte, l'arrangiamento accattivante di Marco Colombo, i paesaggi mozzafiato dell'Abruzzo dei Parchi ripresi da Icaro Droni. Un mix che ha unito la cantautrice abruzzese, il chitarrista di Gianna Nannini e la società abruzzese che dal 2014 produce i  video più belli dell'Abruzzo in un lavoro unico che il Centro presenta oggi ai suoi lettori.

Mara Maje, il canto tradizionale abruzzese tra rock e paesaggi mozzafiato
Una cantante (Daniela Del Ponte), un musicista (Marco Colombo), una società che promuove l'Abruzzo con video e immagini (Icaro Droni). Un mix perfetto per esportare in versione rock "Mare Maje", il canto tradizionale abruzzese riarrangiato e arricchito dai paesaggi mozzafiato dei Parchi del Gran Sasso e della Maiella. (per concessione Italo Droni)

Daniela (cantautrice abruzzese), su arrangiamenti musicali del noto chitarrista di Gianna Nannini (Marco Colombo), rielabora in chiave moderna, con ritmo rockeggiante, il famoso canto popolare abruzzese "Mara maje" (Amara me), di origini medioevali sulle immagini di Icaro Droni catturate nei Parchi della Majella e del Gran Sasso. Daniela Del Ponte è cantante, musicista e cantautrice abruzzese, molto legata alla sua terra di origine. In attività live da oltre vent'anni, fonda dieci anni fa un tributo a Gianna Nannini che la porta ad esibirsi con la sua band sui palchi di piazze e locali di tutta Italia (nel 2010 anche al Bagaglino di Roma e nel 2012 all'Alcatraz di Milano) e in una di queste occasioni conosce Marco Colombo, chitarrista storico e autore di vari successi della rocker senese. Tra i due nasce una grande amicizia ed intesa musicale che li porterà a interagire sia nei concerti che nelle produzioni di inediti. Affascinata da un brano la cui origine si perde nella notte dei tempi, coinvolge Marco in un entusiasmante progetto di riscoperta. “Mara Maje”, ossia “Il lamento di una vedova” è un canto funebre della tradizione abruzzese, la cui origine dovrebbe essere addirittura medievale, sebbene le prime testimonianze scritte siano riconducibili al diciottesimo secolo (in questo caso denominato “Scura maje”). Di autore ritenuto ignoto, ma da alcune fonti individuato, per quanto riguarda la stesura del testo, in Sebastiano Mascetta di Colledimacine (Chieti); da qui l'origine territoriale del canto, focalizzato nell'alta Val Di Sangro. Daniela sceglie due delle 17 strofe originarie del canto che accompagnava i funerali in alcune zone dell'Abruzzo, fino a non moltissimi anni fa, e li gira a Colombo, che entusiasta, forgia un arrangiamento non convenzionale e una veste sonora di forte impatto emotivo adottando un metodo di lavoro tra Zen, tecnologia e Arte pittorica. La contaminazione sonora che si crea, unendo suoni modernissimi a quelli tradizionali, è sorprendente e si sposa alla perfezione con le sfumature della timbrica ruvida della voce della cantante. Dopo la realizzazione del brano, entra in scena la Icaro Droni, società operante dal 2014 nel campo della realizzazione di video con l'utilizzo di droni. Nell'arco di questi anni, la IcaroDroni non ha mai smesso di valorizzare il territorio abruzzese con la produzione di decine di filmati e rubriche che hanno superato anche il milione e mezzo di visualizzazioni. Tra i vari video ricordiamo #IlVolo, realizzato per l' #Expo2015 di Milano e #LAbruzzodeicastelli, quali esempi della loro vasta produzione rivolta alla promozione dell'immagine di un Abruzzo tutto da scoprire, valorizzare e tutelare. In questo sforzo però, a malincuore si deve segnalare che la #IcaroDroni è sola nella gestione di un'attività che viene continuamente utilizzata dai canali ufficiali della Regione Abruzzo, senza che quest'ultima abbia mai contribuito in alcun modo al suo sviluppo.