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Moro fa tappa al teatro Massimo con “Figli di nessuno Tour”

PESCARA. Dal 12 ottobre Fabrizio Moro tornerà a esibirsi live in tutta Italia: prima con quattro appuntamenti nei palasport di Acireale, Roma e Milano e dal 13 novembre con il Figli di nessuno Tour...

PESCARA. Dal 12 ottobre Fabrizio Moro tornerà a esibirsi live in tutta Italia: prima con quattro appuntamenti nei palasport di Acireale, Roma e Milano e dal 13 novembre con il Figli di nessuno Tour nei principali teatri italiani che farà tappa il 2 dicembre al Teatro Massimo di Pescara.
Protagonista della quinta puntata de “La mia passione”, il programma condotto da Marco Marra andato in onda di recente su Rai 3, il cantautore romano ha ripercorso la sua vita e la sua carriera, svelando lati nascosti della sua personalità e del suo carattere con i quali ha dovuto fare i conti per diventare l’artista amato e apprezzato che oggi tutti conosciamo. Il suo interesse per la musica è nato, ha raccontato, quando era ancora un bambino ed è proprio la musica che lo ha aiutato a superare una forte timidezza e tante insicurezze. Moro ha parlato con commozione delle sue origini e ha confessato a Marra quanto sia stato importante per la sua formazione nascere e trascorrere i primi anni di vita nel quartiere romano di San Basilio, popolare e multiculturale. Il successo arriva al Festival di Sanremo del 2007, grazie a Pippo Baudo che sceglie Pensa da inserire tra le giovani proposte, brano interpretato e scritto da Moro, Mobrici all’anagrafe, contro le mafie e la violenza. Inizia lì la sua ascesa anche se non sono mancati periodi di luce e buio. Il recente tour allo stadio Olimpico di Roma rappresenta un grande successo di pubblico ma anche un sogno realizzato. La consacrazione è rappresentata dalla vittoria al Festival di Sanremo, l’anno scorso, assieme a Ermal Meta con il brano Non mi avete fatto niente: oggi il cantautore romano torna con il decimo album in studio, Figli di nessuno: uno sguardo al passato a volte difficile e doloroso – che forse non tutti hanno compreso – ma sempre proteso verso il futuro, verso la vita.