Olivieri in cattedra: «Prima lezione, l’amore»
Il cabarettista da stasera su Rete8 con un nuovo programma fra gli studenti delle scuole di Pescara
PESCARA. Si chiama “50 e non sentirli” il nuovo progetto targato Vincenzo Olivieri. Un format particolare che mette a confronto due generazioni diverse. Il programma, prodotto da Rete8, andrà in onda ogni mercoledì alle ore 21, con replica il giovedì a mezzanotte, per dodici settimane. Questa sera, è in programma la prima puntata.
«In 12 puntate metto a confronto la mia generazione, la cosiddetta Generazione X, con la Generazione Z: quella dei nati a partire dal 1997», spiega Olivieri. «Ogni settimana le due generazioni si confronteranno su un argomento diverso».
Dall’amore alla scuola, dalla famiglia al territorio. Sono diverse le tematiche che verranno affrontate nel corso delle dodici puntate del format. Non mancherà la puntata dedicata alla comunicazione: dal telefono con i fili e le cabine telefoniche ai social network. «Ogni puntata si articola in due parti. La prima parte è girata nelle scuole, mentre la seconda è in esterna», aggiunge il cabarettista abruzzese.
La puntata d’esordio è stata girata al liceo scientifico da Vinci di Pescara e ha come tema “l’amore”. Oltre al da Vinci, le scuole coinvolte nel progetto sono: il liceo scientifico Galilei, il liceo artistico Bellisario-Misticoni, l’istituto tecnico Manthonè, l’istituto tecnico Acerbo e l’istituto alberghiero De Cecco.«In ogni istituto abbiamo girato due lezioni».
Sì, perché Vincenzo Olivieri nel format interpreterà un professore sui generis. «La chiave di tutto è l’ironia», precisa. «Nella prima puntata parleremo di come era vissuto l’amore dalla mia generazione e di come è vissuto dalla loro. Andremo, poi, in esterna. In questo caso, parleremo con alcuni genitori. Lo spettatore assisterà a confronti su tematiche sociali che permettono di vedere il cambiamento dei tempi e delle abitudini. La trasmissione sarà anche un’occasione per sfatare alcuni luoghi comuni».
Ma come nasce l’idea di questo particolare programma? «È stato una sorta di work in progress, partito dall’Abruzzese 2.0, le lezioni-spettacolo che porto da qualche anno in diverse scuole abruzzesi», precisa. Lezioni-spettacolo con cui Olivieri racconta la storia e la cultura abruzzese in modo divertente e coinvolgente. «Una spinta ancora più forte mi è arrivata dall’esperienza di “#Smartphone Rap”, il brano scritto con Massimiliano Elia, dedicato ai ragazzi nati nel Duemila». Il videoclip della canzone è stato girato nell’istituto Acerbo di Pescara e ha visto la partecipazione di diversi studenti. La canzone offre interessanti spunti di riflessione sulla cosiddetta generazione dei Millennials, cresciuta a pane, cellulare e social network, «con un guru, Wikipedia, e un solo Dio: il modem».
Il titolo dato al format era stato pensato per uno spettacolo teatrale. «Mi è poi venuto in mente di farne un programma televisivo. Ho presentato l’idea a Rete8 ed eccoci qua».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«In 12 puntate metto a confronto la mia generazione, la cosiddetta Generazione X, con la Generazione Z: quella dei nati a partire dal 1997», spiega Olivieri. «Ogni settimana le due generazioni si confronteranno su un argomento diverso».
Dall’amore alla scuola, dalla famiglia al territorio. Sono diverse le tematiche che verranno affrontate nel corso delle dodici puntate del format. Non mancherà la puntata dedicata alla comunicazione: dal telefono con i fili e le cabine telefoniche ai social network. «Ogni puntata si articola in due parti. La prima parte è girata nelle scuole, mentre la seconda è in esterna», aggiunge il cabarettista abruzzese.
La puntata d’esordio è stata girata al liceo scientifico da Vinci di Pescara e ha come tema “l’amore”. Oltre al da Vinci, le scuole coinvolte nel progetto sono: il liceo scientifico Galilei, il liceo artistico Bellisario-Misticoni, l’istituto tecnico Manthonè, l’istituto tecnico Acerbo e l’istituto alberghiero De Cecco.«In ogni istituto abbiamo girato due lezioni».
Sì, perché Vincenzo Olivieri nel format interpreterà un professore sui generis. «La chiave di tutto è l’ironia», precisa. «Nella prima puntata parleremo di come era vissuto l’amore dalla mia generazione e di come è vissuto dalla loro. Andremo, poi, in esterna. In questo caso, parleremo con alcuni genitori. Lo spettatore assisterà a confronti su tematiche sociali che permettono di vedere il cambiamento dei tempi e delle abitudini. La trasmissione sarà anche un’occasione per sfatare alcuni luoghi comuni».
Ma come nasce l’idea di questo particolare programma? «È stato una sorta di work in progress, partito dall’Abruzzese 2.0, le lezioni-spettacolo che porto da qualche anno in diverse scuole abruzzesi», precisa. Lezioni-spettacolo con cui Olivieri racconta la storia e la cultura abruzzese in modo divertente e coinvolgente. «Una spinta ancora più forte mi è arrivata dall’esperienza di “#Smartphone Rap”, il brano scritto con Massimiliano Elia, dedicato ai ragazzi nati nel Duemila». Il videoclip della canzone è stato girato nell’istituto Acerbo di Pescara e ha visto la partecipazione di diversi studenti. La canzone offre interessanti spunti di riflessione sulla cosiddetta generazione dei Millennials, cresciuta a pane, cellulare e social network, «con un guru, Wikipedia, e un solo Dio: il modem».
Il titolo dato al format era stato pensato per uno spettacolo teatrale. «Mi è poi venuto in mente di farne un programma televisivo. Ho presentato l’idea a Rete8 ed eccoci qua».
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